lunedì 10 gennaio 2022

Je suis comme ça

 Non so chi ci sia qui o chi ci passi più, ma...

Mi
siete 
mancati.

La caduta sparizione precedente è dovuta ad almeno 3 fattori:

La lingua. Nonostante siano passati 7 anni faccio ancor fatica: il tedesco è una lingua di merda. Ha una grammatica palesemente latina ma copiata male, con vocaboli di ceppo sassone e gotico che riescono ad avere oltre 5 consonanti una di fila all'altra ed una pronuncia/ cadenza che se non sembra che stai piagnucolando sembri sempre incazzato col mondo intero: in pratica parlar di amore e di erotismo in questa lingua è orribile anche se poi hanno (anzi avevano perchè il corona virus li ha massacrati) club per scambisti dove ho incontrato persone meravigliose, di cui purtroppo non ricordo ne volti ne nomi ma solo sensazioni. Ma se la pratica nei club è un conto e facilita molto le cose, l'impossibilità di parlare/chattare di sesso ed erotismo è una vera mutilazione per me che del parlarne ne ho fatto uno strumento di corteggiamento e seduzione.   
Voi. la lontananza il sapere che non sarebbe mai stato più nemmeno vagamente possibile fare una scappatella con uno di voi, di quelli conosciuti, Alex, Viaggiatore, Faustino e la sua amica B, Baffo, (mai visti ma nella Hall of fame), Sergrillo (con cui davvero la follia di andarci a letto di nascosto l'avrei fatta) ne tanto meno incontrare di nuovo Slove e mister C, La gatta bianca ( che per la verità sento ancora, ma siamo passate alla versione " faccia da tutti i giorni") mi ha lentamente tolto il desiderio di andare avanti.
Ultimo ma non ultimo perchè ha forse ha giocato il ruolo della brace negli incendi, la conoscenza fatta all'inizio del 2015 di una ragazza gay, molto infervorata con l'attività LGBTQ+ ( sempre sia la benvenuta) e con il femminismo, la discriminazione sessuale a 360 e il sessismo va combattuto. Certe idee se usate male sono distruttive. Mi hanno portato a riconsiderare il mio essere A'tuin's Lady (a proposito sto anche pensando di rivalutare questo nome, che aveva una sua storia ma le cose cambiano e non mi chiamo nemmeno Pamela, ma "Callipigia", anche se sono quasi ai 50, lo sono ancora) ed ho ripiegato malamente questo "costume" come frutto di in sessismo maschilista reiterato, non come un baluardo di emancipazione della sessualità e della sensualità al femminile come l'ho sempre considerato.
Ed è stato così fino a quest'estate. E non ci crederete tutto merito di un telefilm, un episodio in particolare.
" sexy o sessista?"
Vederlo è stato come se qualcuno mi avesse tirato un gavettone risvegliandomi da un torpore che stava durando troppo e che stava portando a conseguenze spiacevoli. Quali? beh il letto era diventato un luogo per dormire e nessun'altro luogo della casa veniva usato per secondi fini. Sono anche caduta in quel meccanismo in cui il sesso diventa letteralmente un dovere fisiologico/matrimoniale: fallo perchè tuo marito ne ha bisogno anche se a te un te caldo interessa di più.
Poi è arrivata questa serie di telefilm ambientata a Parigi che solo a vederla mi ha ricordato la mia Milano, (che per quanto ne possiate dire che non abbiano nulla in comune, hanno molto più in comune Milano e Parigi di quanto ne abbiano  Colonia o Bonn con una di queste due città) con una magnifica attrice francese non proprio giovanissima ma che mi ha mostrato una cosa bellissima: che si può essere belle, femminili, sensuali ed intriganti anche se non hai più vent'anni (che poi a vent'anni sei poco più di un fiore appena sbocciato con tanti ormoni in circolo, ma il meglio deve ancora arrivare) ed ho capito che dovevo fare qualcosa per me. Qui a guardarsi in giro le donne (esseri femminili maggiorenni) le dividi in due gruppi: boiler, malvestiti, incuranti di se stesse che spero siano molto sicure di se ma non lo fanno trasparire, o artefatte con unghie iperlunghe, capelli tinti, estension alle ciglia effetto bugs bunny vestito da Valchiria, fondotinta applicato stile intonaco o in alternativa lampada UV. Poi esiste anche il mix Boiler artefatto, ma rischio una denuncia per maltrattamento del lettore se spiegassi nei dettagli. Io ve lo dico: qui vedere un paio di gambe sui tacchi che non sembrino volgari o da esclamare: "mia nonna si veste meglio" è una rarità. Insomma sei indotta al suicidio interiore. 
Comunque dicevo vedo questa serie, e mi risveglio. Inizio a riscoprire la mia vanità: una borsa, un paio di scarpe, a cercare di nuovo lingerie che mi faccia stare bene (compito non facile). Ma questa serie non ha fatto solo questo per me: come dicevo un episodio in particolare è stato come un gavettone: La vecchia L, forte e sicura della sua sensualità, contro la nuova L asessuata, schiava dell'appiattimento della sessualità. La vecchia L è quella che davvero passeggerebbe sul ponte vestita solamente del profumo, ma non come sogno di bellezza come sicurezza del suo essere. La nuova L è quella che invece vedeva il sogno come il frutto di un condizionamento maschilista e perciò sessista. 
Bentornata vecchia L.
Ma non mi sono fermata a quello: da un piccolo pensiero sto ricostruendo quello che è andato distrutto. E' servito per questo anche andare a Parigi. Desideravo già da tempo vederla, e complice un clima fantastico ho fatto un bagno nella bellezza ad ogni angolo, anche se l'odore talvolta non era buono, ma "bilanciava". 
Stamattina quando ho scritto quel breve post, stavo attraversando un momento di ricostruzione davvero duro, complice anche il fatto che con l'età sono diventata molto più sensibile agli sbalzi ormonali e di primo giorno sono depressissima: ogni cosa mi manda in sbatti, ed in questo caso a mandarmi in sbatti è il menage a trois.
Si avete letto bene, menage a trois: novità di fine anno, nata da un "se capita l'occasione non dovremmo farcela scappare" detto da me a Sir, ad inizio novembre, perchè io che ho una fantasia fervida immaginavo di conoscere in un viaggio, che poi non ho fatto a causa della nuova variante, un affasciante straniero con cui una notte di passione sarebbe stato un peccato farsela sfuggire. Complice oltre un litro di vin brulè ho confessato questa fantasia a Sir, trasformandola di fatto dello sdoganamento alla coppia aperta.
Sir da all'incirca una settimana ha un amante. Lo so, di testa la gestisco bene, è il cuore che di tanto in tanto ci ficca il naso, non capisce e mi fa casini. Se poi sono di ciclo pure peggio. Al momento a parte complicarmi di tanto in tanto la vita a me, ho tratto dei vantaggi. Nonostante questo blog, nato per capire se ero io rotta che non riuscivo più ad avere una vita sessuale appagante, le gite nei club per scambisti, solo ora ho ottenuto quello che volevo: sentirmi amata a letto con dolcezza. Fa male? sì perchè non ce lo si aspetta, e perchè comunque è una scelta che ho fatto io di cui ne pago le conseguenze. Per conviverci, c'è da capire se stessi e non poco. Puoi averne un approccio razionale, un approccio fisico, e avere determinate certezze, ma fai i conti con altre cose che non sono state messe del tutto in programma e che poco c'entrano con il rapporto di coppia come ad esempio le mie difficoltà a trovare nuovi amici e mantenerli, non essere sicura di avere le palle per fare una cosa simile, (le fantasie sono ben altra cosa), e con i tuoi limiti, magari schiocchi perchè puoi accettare che si scopi un altra ma diventa insoppertabile sapere che la tenga per mano o sottobraccio, perchè quelli per me sono gesti d'amore non di sesso ne tanto meno di preludio/preliminare. Per vivere con una cosa del genere, che è enorme, non trattandosi di una scopata occasionale, ma di appuntamenti e di organizzazione, ho bisogno di tutta me stessa di quell'essere meraviglioso e consapevole della sua sensualità ed eroticità che qui tra queste pagine virtuali aveva trovato voce. Io rimango una Regina, e non ho intenzione di venire meno a me stessa, ne di svendermi al primo che passa, per pareggiare situazioni. 


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