domenica 12 novembre 2023

I piaceri solitari di Sophie

Sophie era una come tante: né troppo giovane né troppo vecchia, né troppo bella né inguardabile, ordinata nell'aspetto ma non appariscente. Moglie, mamma, single? Impossibile a dirsi. E forse come tante condivideva una piccola passione per il piacere anale. A Sophie bastava pensare solo all'essere scopata in culo per iniziare ad eccitarsi. Le piaceva più di ogni altra cosa quel piccolo alone di tabù di "sbagliato" che rimaneva attaccato al sesso anale: d'altronde quel buco non era stato creato per il sesso procreativo. La faceva spesso sorridere una citazione di Ken Follett tratta da un letto di Leoni "Fai come la moglie del Mullah, usa un buco un po' più in là", e a lei piaceva usare quel buco un po’ più in là. Le piaceva prepararlo per quel "non si sa mai" . Si prendeva il suo tempo e preparava quello che le serviva: la peretta, la soluzione quel mezzo grado più calda della temperatura corporea che le saliva su per la schiena. Le piaceva anche quella posizione scomoda in cui doveva mettersi per farsi il clistere da sola perché aumentava quel senso di " sporco" di perverso che tanto le piaceva. La parte miglio­re era infilarsi nel culo la peretta e iniettare la soluzione. Già al primo getto iniziava ad ansimare e la figa a risvegliarsi. Le piaceva così tanto che talvolta ripeteva il trat­tamento più volte fino a che la figa non era gonfia e grondante. Le sarebbe piaciuto trovare un compagno o compagna di giochi che la aiutasse: culo all'aria, niente peretta, ma uno di quegli infusori a caduta con rubinetto per centellina­re il piacere della soluzione calda e due mani una per gestire il rubinetto una per giocare con la figa gonfia e grondante che il clistere le procurava. Le era già capitato che ci fosse "quella volta che non si sa mai" per cui al trattamento di pulizia seguisse a poche ore di distanza una bella scopata. Il culo in quel caso oltre ad essere pulito e non rilasciare sorprese come nelle "occasioni a sorpresa" era molto più rilassato ed accogliente dando un piacere superiore e offrendo un ritmo decisamente più incalzante. Avrebbe potuto in quella circos­tanza fare sesso anale per ore. Una volta aveva visto un video di una scopata in culo strepitosa. Lui aveva un cazzo notevole: lungo in giusto e largo un po’ più del giusto. Lei era messa a culo all' aria con un paio di cuscini a sostenerla in quella posizione con il buco rivolto verso l'alto quasi fosse l'apertura di un pozzo. Lui arrivava dall'alto e glielo sbatteva dentro senza tanti complimenti in una volta sola tolto fino in fon­do e con un ritmo da scopata. in figa. Lei era rapita dal piacere e urlava ad ogni colpo: sicuramente i cuscini servivano per sorreggerla perché le gambe sono prima cosa che cedono se godi davvero tanto come sembrava fare. Sophie desiderava essere scopata così, ma non era sicura di poter prendere in culo un cazzo di quelle dimensioni, in quel modo, al primo colpo. Il dolore progressivo di una prima penetrazione le piaceva, ma se fosse stato troppo intenso in poco tempo le avrebbe tolto l'entusiasmo e non si sarebbe più ripresa per ore. Le era già capitata una cosa del genere. Voleva sperimentare una dop­pia penetrazione contemporanea con 2 cazzi veri, non come aveva fatto fino ad allora con uno vero e un dildo o con 2 dildos. Il prescelto per il culo non aveva un cazzo esagerato in dimensioni: si era già fatta scopare da quel tizio e le misure prese con la figa lo definivano accettabile per il culo senza troppo impegno. Le piaceva davvero l'idea che finalmente potesse prendere due cazzi, forse tre, ma il prescelto per il culo anziché usare un po' di gentilezza per entrarle dentro fu davvero goffo appoggiando spostato dall’apertura anale il glande e spingendo il cazzo come se dovesse entra­re in figa. Penetrazione mancata, dolore inutile ed entusiasmo rotto. Forse sarà per un'altra volta con qualcun altro un po' più competente o più intelligen­te. Mentre il liquido le entrava in culo e il suo calore le risaliva la schiena, Sophie cominciò ad ansimare. Si eccitava sempre di più e viaggiava con le fantasie. Sapeva che alla fine del "trattamento di bellezza" si sarebbe data soddisfa­zione da sola: questa volta voleva provare qualcosa di nuovo. Decise che come altre volte in culo avrebbe usato il dildo a doppia punta, quello quello che aveva comprato per usarlo con un amica e che non era ancora riuscita ad incontrare. Quello era abbastanza lungo da permetterle di muoverlo da sola avanti e indietro. Aveva visto quegli apparecchi ingombranti che simulano il movimento di andirivieni della scopata, ma andavano oltre il suo limite di perversione, e poi preferiva qualcosa di più comodo da usare e riporre. Per la figa avrebbe usato un vibratore corto a doppia punta perfetto per stimolare per bene e completamente tutta l'area clitoridea e se proprio ce ne fosse stato bisogno di sentirsi penetrata anche in figa c'era un altro dildo pronto dalla cappella ben pronunciata. Peccato non ci fosse un cazzo vero da succhiare. Sophie prese il dildo a doppia punta lo fece scivolare tra le grandi labbra per bagnarlo un po’ e iniziò a premere sul culo: era talmente rilassato che scivolò dentro tutto in un colpo per metà della sua lunghezza strappandole un sospiro. Inizio a muoverlo lentamente tirandolo fuori quasi tutto fino a che la corona del glande sfiorasse lo sfintere  dall’interno per poi ributta­rlo dentro. Fece così un po’ di volte poi decise di osare. Osò tirarlo fuori tutto e rimetterlo dentro come facevano in quel video anche se il suo dildo era decisamente meno largo del cazzo del video. Lo tirò fuori del tutto, sentì il glande di silicone abbandonare lo sfintere e poi decise di provare con un movi­mento unico. Il dildo entrò senza fare complimenti come se il culo le fosse rimasto aperto aspettandolo. Rimase senza fiato e felice. Ripeté l'operazione più volte fino a che non senti la figa gocciolare. Decise che doveva andare oltre. Provò a mettersi a culo all'aria nella stessa posizione della tizia nel video facendosi sostenere dai cuscini. Riuscì a penetrarsi il culo con la stessa decisione nei movimen­ti delle penetrazioni precedenti. Non sapeva se era più felice per essere riuscita in quella manovra o per il dildo in culo che agitava avanti e indietro a ritmo serrato come se fosse quel tizio del video. Prese il vibratore lo accese sulla vibrazione pulsante alla massima intensità e se lo incastrò tra la figa e il cuscino e poi continuò a scoparsi il culo. Il piacere saliva così lentamente che si sentiva morire nell'attesa dell'orgasmo. Si mastur­bava e immaginava di essere il giocattolo nelle mani di più uomini che non volevano nient'altro che vederla godere e sentirla urlare di piacere. Con quell'immagine in loop nella sua testa venne quasi urlando e contraendo spasmodicamente tutta la muscolatura vaginale. Doveva assolutamente trovare il modo di trovarsi con più partner per giocare e farsi giocare. Sarebbe stato diverso, più caldo e più imprevedibile ma non di meno entusiasmante.