venerdì 15 luglio 2022

Quella sera a casa di Milù

 Prefazione.
 Questo racconto non è tutto mio, è stato letteralmente scritto a 4 mani via mail con un altro scrittore di racconti erotici, TintoB che ho incontrato qui dopo aver letto il suo racconto " scusi è occupato?" Con il suo consenso, pubblico questo racconto in parte biografico e in parte fantasia.


Alessia aveva conosciuto Tiziano a casa di Milù un locale di altri tempi gestito da Milù, meravigliosa esponente della beat generation fatta di arte musica e poesia. Il giovedì era la sera dedicata all'eros: chiunque poteva andare nel suo locale ed esprimere artisticamente il suo sentire. Così fece Tiziano: salì sul palco e lesse il suo racconto. Parlava di un uomo ed una donna conosciuti via chat che si ritrovano a scopare nel camerino di un grande magazzino. Finita lettura prima dei ringraziamenti, Tiziano invitò chiunque volesse a raggiungerlo al suo tavolo per esprimere il proprio parere. Il locale di Milù era bello anche per questo: permetteva non solo alle persone di conoscersi ma anche alle anime di toccarsi. Alessia non si fece scrupoli: Finì il suo bicchiere e lo raggiunse. 

“Ciao mi chiamo Alessia, Mi è piaciuto il tuo racconto. mi è piaciuto il ritmo della narrazione, come descrivi le situazioni dipingendo belle immagini chiare.”
“Grazie ,sono molto curioso di sapere cosa pensano le persone.”
“Posso chiederti se il tuo racconto è solo fantasia o c'è del biografico?”
 
Ordinarono qualcosa da bere: presero entrambi un mojito ma Alessia scelse la versione analcolica: dopo una figura di merda clamorosa a causa di un long island ice tea aveva deciso che era il caso di chiudere con l’alcol almeno per un po’.  
 
“E’ una fantasia a cui penso da tempo e che vorrei provare. Di autobiografico ci sono alcune scene raccontate, descrivendole come le ho vissute in situazioni passate. In ogni racconto che scrivo c’è un mix di fantasia e di vissuto. Posso farti una domanda io?”
“ Certamente”
“Ho sempre il dubbio che il punto di vista delle scene di sesso sia troppo maschile che ne pensi?”
 “Beh il racconto lo hai scritto tu e da quello che vedo sei un uomo, perciò il punto di vista è maschile, ci sta: dopotutto è il tuo racconto. Quello che trovo talvolta un po' ridotto nei racconti erotici in generale, è la descrizione della masturbazione femminile in cui sembra tutto ridursi ad un riprodurre con le dita la penetrazione, ma per esperienza so che c'è molto di più. Purtroppo quando la vivo mi perdo nel piacere e non riesco a riconoscere ciò che mi viene fatto, a meno che non si tratti di un semplice avanti e indietro del dito come se fosse un cazzo, e personalmente talvolta mi lascia indifferente, a seconda dell'eccitazione, perciò sto cercando un racconto che si dilunghi nella descrizione della masturbazione femminile in minuziosi dettagli.”
 
Alessia non aveva alcun problema a parlare di sé e della sua sessualità come Tiziano se ne rese ben presto conto con effetti vistosi ma nascosti dal tavolino frapposto tra di loro.
 
“Sì è vero ho notato anch’io che l’argomento non è poi tanto descritto. Nella pratica a me piace giocare molto esternamente, sfregando sul clitoride e facendo movimenti circolari. Ma come dici tu, a volte anche io sono preso dalla foga momento e non mi soffermo a capire cosa sto facendo, mi faccio guidare dalle sensazioni che mi trasmette lei, se cambio un ritmo o se cambio un movimento, vedo le sue reazioni e decido se continuare in quel modo”
 
Nemmeno Tiziano si faceva molti problemi a parlare del suo vissuto. Arrivarono i drink al momento giusto per prendere una pausa e pensare alla prossima domanda.
 
"E dimmi ti ha fatto eccitare?”
“Sì, mi ha fatto eccitare e di questo te ne ringrazio”
“Beh questo è il miglior complimento per me!”
“Per la verità anche il solo essere qui a parlare con te mi sta eccitando: sento la passera e il culo fremere”
“Quale parte ti ha eccitato e coinvolto di più?”
“Per la verità è stato un coinvolgimento progressivo, ma quello che mi coinvolge di più ora è la tua arte manuale sulle donne: è il genere che piace a me, quello che mi fa venire velocemente o mi tira scema dal piacere. Mi sta venendo una voglia matta delle tue mani su di me. Dappertutto. Ho una confessione assurda da farti: non mi dispiacerebbe aiutarti nel realizzare quella fantasia”
“Davvero?”
“Davvero.”
“Beh ora tutti i grandi magazzini sono chiusi, ci incontriamo domani?”
“Vorrei, ma domani mattina ho un volo per Milano molto presto e staró via una settimana, anzi forse è il caso che io vada”
“Allora non ci rimane altro da fare che scambiarci i numeri e tenersi in contatto”

Alessia finì il suo Virgin Mojito, si alzó e Tiziano fece altrettanto. Nonostante la sfacciataggine di voler condividere una sveltina in un camerino, l’imbarazzo ebbe il sopravvento e anziché concedersi un abbraccio traboccante di lussuria e desiderio lo fecero  come due vecchi amici.

Mentre era in taxi, alessia pensava a quanto fosse stata sciocca a non spalmarsi nemmeno un po’ su Tiziano: tanto era già eccitata, le grandi labbra erano gonfie il clitoride duro e sentiva quella meravigliosa sensazione di languido in mezzo alle gambe che ad ogni passo che avrebbe fatto le avrebbe dato dei brividi. Il tragitto verso casa era lungo, cosí non si fece scrupolo del tassista e si infiló la mano nei leggins. Alessia come tante si depilava, ma aveva mantenuto un ciuffo decorativo lontano dalle  grandi labbra e dal clitoride perchè lei al suo orgoglio di essere rossa naturale non avrebbe mai rinunciato giacché con l'età i capelli le erano diventati piú scuri e molti la scambiavano per castana se non era in pieno sole. Era così eccitata che anche il ciuffo decorativo era umido. Sorrise, era da tanto che non si sentiva così carica. Scivoló un po’ sul sedile quanto le potesse permettere la cintura di sicurezza, abbassando anche i leggins al di sotto del ginocchio per poter aprire le gambe. Non ebbe bisogno di dischiudere le grandi labbra. era cosí eccitata da sembrare un frutto maturo aperto a mostrare il suo interno. Iniziò a giocherellare col clitoride, immaginando che fossero le mani di Tiziano. “ Nella pratica a me piace giocare molto esternamente, sfregando sul clitoride e facendo movimenti circolari” le aveva detto e così lei fece: movimenti circolari che contemplavano sia il piccolo bottone carnoso che il resto della sua figa. Ad ogni giro sentiva il culo contrarsi: Tiziano la prendeva davvero di testa per farle un effetto del genere, e prenderla di testa era l’unico modo per farla godere appieno. Con l’altra mano si prese un seno cercando il capezzolo per stimolarlo nonostante reggiseno e maglietta. Era davvero su di giri: smise di fare piccoli circoli ed iniziò a stropicciare il clitoride con piú foga spingendo il dito nella vagina. Inarcó la schiena e si morse il labbro per soffocare un gemito un po’ piú intenso, e poi venne trattenendo il piú possibile respiri e gemiti per non turbare il tassista. 
Mancavano ancora un paio di traverse prima di arrivare a casa. Si sistemó e si chiese se il tassista si fosse accorto di qualcosa. Non lo seppe mai: pagó la corsa con una mancia ed entrò in casa. 
 

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