venerdì 27 maggio 2011

Non si finisce mai d'imparare...

in special modo quando si parla di sesso, giacchè nessuno t'insegna niente. A scuola, a parte dirti che se scopi puoi rimanere incinta e/o contrarre malattie sessualmente trasmissibili e che per questo l'unica via è il preservativo (se non l'astensione), ma non ti insegnano nemmeno a metterlo. A casa figuriamoci! E' un grande passo avanti se ormai i bambini sanno che non vengono trovati sotto ad un cavolo o portati da una cicogna. Perciò ti rimangono le chiacchiere, spesso inventate, di amici (all'epoca dell'adolescenza) o la letteratura partendo da Cioè e la sua copertina adesiva staccabile, o i manualetti di starbene, per approdare poi a Miele di Manara ed ai racconti erotici francesi di fine ottocento.
Una scuola scarsa direi, per una materia chenon solo è molto vasta e che per cui la fantasia talvolta non basta, ma che necessita di molta attenzione, pazienza e delicatezza.Per quanto possa insegnare un libro, da solo non basta: l'esperienza tramandata nella pratica fa novanta.

E così un giorno, un utente di splinder, dopo aver letto un mio post, mi chiede se non ho mai provato lo squirting.

Io: "Squirting? che è? si mangia?"
Utente: "No Lady, è l'eiaculazione femminile"
Io: " Ah e usare l'italiano, no? Comunque no, non mi pare proprio di averlo mai provato"

E qui giungo al punto. Non si possono conoscere cose nuove se nessuno te le spiega o te ne svela l'esistenza, ed essere maestri improvvisati talvolta può essere più dannoso che altro, come più o meno mi accadde alle prime esperienze sessuali, quando il compagno di banco del mio allora fidanzatino, gli spiegò che per farmi venire doveva farmi male. Passarono 2 anni cambiai fidanzatino ed ebbi il mio primo orgasmo esperienza che ricordo vividamente tutt'ora a 20 anni di distanza. Senza la necessità di farmi male. 

Ne chiacchierai un po' con l'utente in questione, che chiamerò mister S (squirting),  e devo ammettere che purtroppo le sue descrizioni erano piuttosto lacunose, lasciate troppo alla libera interpretazione.  Decise quindi  di regalarmi il racconto della sua prima volta. Lui ebbe una maestra.

Alla scoperta dello "squirting": racconto di mister S.

"Qualche anno fa incontrai ad una festa, una bellissima ragazza, affascinante, sia d'aspetto che di parola.  La festa continuò privatamente a casa sua  dove potemmo dare libero sfogo alla reciproci desideri. Iniziato nel più tradizionale dei modi, a letto, mi condusse poco dopo sul tavolo della cucina. Ci si sdraiò, appoggiando i piedi su una sedia ciascuno e protendento il bacino verso di me in piedi tra le sue gambe. 
Mi disse: "Non spingerlo in fondo, muoviti piano dentro di me puntando verso l'alto. Non entrare per più di 3-5 cm: è li che provo il massimo del piacere"
Così feci e dopo un po'  fui inondato da uno spruzzo di un liquido caldo, abbonandante, forte ed intenso, come le sue reazioni  ad ogni episodio seguente: ogni volta il suo corpo tremava, il suo respiro diventava affannoso, le sue grida sempre più intense. Era la prima eiaculazione femminile ( o squirting) a cui prendevo parte.
 "Come avviene?" le chiesi.
"Trova il muscolo che si colloca intorno alla parte dell'uretra all'interno della vagina. Premi e rilascia i muscoli. -E' piacevole e in questo modo posso addirittura arrivare fino all'orgasmo. Quindi massaggiami la parte dell'uretra nella mia vagina con due-tre dita. Spingi forte, ed aspetta che mi arrivi lo stimolo di fare la pipì: significa che sono pronta ad eiaculare."
"E' pipi?"
"No, non lo è.  Adesso piazza un altro dito appena sotto alla parte dell'uretra che si trova esternamente, e comincia a masturbarlo come fai con il clitoride. Facendo questo te ne accorgerai che i due dotti quello all'interno e all'esterno della mia vagina sono pieni. Ho altri dotti all'interno che stanno spingendo. Infine continua a masturbarmi, e quando sarò vicina all'orgasmo spingerò  fuori la parte della uretra come se volessi fare la pipi. Il liquido uscirà come un spruzzo, un getto. Se poi al posto delle dita usi il tuo pene, come hai fatto, beh, non immagini cosa provo, ma lo hai visto, lo hai sentito."




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