Domenica, sulla strada verso il motel ascoltavamo una trasmissione radiofonica che aveva per argomento del giorno " com'è la vostra domenica atipica"
Potevamo esimerci dal mandargli un SMS? No.
E siamo stati premiati (con tanto di acclamazione ed augurii) nel nostro esibizionismo con la lettura in diretta dell'SMS: "Domenica Atipica? Siamo sposati, genitori, e stiamo andando in un motel per fare esattamente quella cosa lì."
venerdì 22 marzo 2013
giovedì 21 marzo 2013
Oh... sì che bello andiamo al motel!
Tu non lo sai ancora ma io mi sto preparando per te.
Mancano ancora poche ore prima di andare là, ed io ho indossato le palline di Kegel, che mi massaggiano delicatamente da dentro.
Voglio essere bella per te, per me.
Non avrò il tempo per truccarmi, farmi una doccia vestirmi un po' meglio dei soliti jeans e scarpe da ginnastica, ma posso far andare la mia fantasia, ricordare il bello della volta scorsa, sentirmi eccitata come un'adolescente.
Alla borsa ci metto mano solo io: non voglio che ti rovini la sorpresa. Non voglio che mi rovini lo spettacolo di lasciarti senza fiato.
Arriviamo: allentiamo la tensione con un cappuccino, che gratifica l'altro animo maiale. Che poi di tensione non ce n'è: siamo felici come una pasqua di poter far sesso liberamente e riposarci ed avere del tempo per noi.
Iniziamo scherzando. Vediamo sui 3 canali hot proposti se c'è ancora il film amatoriale con la suora, perchè ci siamo chiesti per tutta la settimana se fosse ancora dietro a prendere cazzi. Ma ti lascio lì a distrarti per cambiarmi ed uscire retrò e primaverile come volevo essere per te.
Oh sì che bello: veniamo al Motel.
Mancano ancora poche ore prima di andare là, ed io ho indossato le palline di Kegel, che mi massaggiano delicatamente da dentro.
Voglio essere bella per te, per me.
Non avrò il tempo per truccarmi, farmi una doccia vestirmi un po' meglio dei soliti jeans e scarpe da ginnastica, ma posso far andare la mia fantasia, ricordare il bello della volta scorsa, sentirmi eccitata come un'adolescente.
Alla borsa ci metto mano solo io: non voglio che ti rovini la sorpresa. Non voglio che mi rovini lo spettacolo di lasciarti senza fiato.
Arriviamo: allentiamo la tensione con un cappuccino, che gratifica l'altro animo maiale. Che poi di tensione non ce n'è: siamo felici come una pasqua di poter far sesso liberamente e riposarci ed avere del tempo per noi.
Iniziamo scherzando. Vediamo sui 3 canali hot proposti se c'è ancora il film amatoriale con la suora, perchè ci siamo chiesti per tutta la settimana se fosse ancora dietro a prendere cazzi. Ma ti lascio lì a distrarti per cambiarmi ed uscire retrò e primaverile come volevo essere per te.
Oh sì che bello: veniamo al Motel.
mercoledì 20 marzo 2013
Cronache dal Motel
Mi piace.
Si mi piace dannatamente andare al motel ed il motivo è uno solo: ho il tempo per rilassarmi.
Davvero: non c'è cosa peggiore per il sesso che farlo vivere di sveltine fatte con l'orecchio teso, perchè non puoi chiudere le porte.
Mi rilasso e me la godo in tutti i sensi.
Me la godo pensando a cosa mettermi in camera, non per andarci: per quello ci si va vestiti "da supermercato", avvalendoci del fatto che siamo una coppia a tutti gli effetti, di quelli che parcheggiano davanti alla luce del sole, insieme alle macchine della signora delle pulizie e della receptionist. Mi posso sbizzarrire, nelle "mise da camera" che prevedono le solite scarpe nere e rosse che mi fanno sentire quel pizzico in più maiala, anzi no, proprio zoccola, ma fa parte del gioco e allora me la gioco fino in fondo.
Si crea un'atmosfera magica per poter giocare.
Sarà per il fatto che non dobbiamo tendere l'orecchio, sarà per il fatto che non devo rifare il letto ne pulire il bagno, sarà perché se ho voglia di urlare (e lo faccio) non attiro sorrisini maliziosi dei vicini, ne sveglio qualcuno che deve dormire: d'altronde per fare della magia a volte basta davvero poco.
Se la volta scorsa ero "travolgente", per usare la definizione data da Wutternach, questa volta ho studiato una mise retrò: culotte e giustacuore in pizzo avorio, sottoveste in seta bianca, ed autoreggenti, quelle che solo pochi con occhio molto acuto hanno riconosciuto tempo addietro nell'avatar del mio profilo. E le scarpe di cui sopra.
Tutto quel bianco hanno esaltato un po' le fattezze generose, ma mi sono piaciuta tantissimo: mi vedevo come
una prostituta d'inizio secolo scorso, quando l'anoressia non era un canone di bellezza.
Me la godo a guardarmi negli specchi: mi piace vedermi vestita in modo completamente diverso dalla quotidianità, mi piace soffermarmi su quei lembi di pelle nuda che fanno desiderare di andare a vedere oltre, mi piace vedermi nuda e ansante mentre Sir mi fa godere, o mentre io faccio godere lui.
Lì riconquisto la dimensione di A'Tuin's Lady, fuori dai jeans da supermercato, lontana dai pannolini da cambiare. E per qualche ora mi sento un po' più me stessa.
Si mi piace dannatamente andare al motel ed il motivo è uno solo: ho il tempo per rilassarmi.
Davvero: non c'è cosa peggiore per il sesso che farlo vivere di sveltine fatte con l'orecchio teso, perchè non puoi chiudere le porte.
Mi rilasso e me la godo in tutti i sensi.
Me la godo pensando a cosa mettermi in camera, non per andarci: per quello ci si va vestiti "da supermercato", avvalendoci del fatto che siamo una coppia a tutti gli effetti, di quelli che parcheggiano davanti alla luce del sole, insieme alle macchine della signora delle pulizie e della receptionist. Mi posso sbizzarrire, nelle "mise da camera" che prevedono le solite scarpe nere e rosse che mi fanno sentire quel pizzico in più maiala, anzi no, proprio zoccola, ma fa parte del gioco e allora me la gioco fino in fondo.
Si crea un'atmosfera magica per poter giocare.
Sarà per il fatto che non dobbiamo tendere l'orecchio, sarà per il fatto che non devo rifare il letto ne pulire il bagno, sarà perché se ho voglia di urlare (e lo faccio) non attiro sorrisini maliziosi dei vicini, ne sveglio qualcuno che deve dormire: d'altronde per fare della magia a volte basta davvero poco.
Se la volta scorsa ero "travolgente", per usare la definizione data da Wutternach, questa volta ho studiato una mise retrò: culotte e giustacuore in pizzo avorio, sottoveste in seta bianca, ed autoreggenti, quelle che solo pochi con occhio molto acuto hanno riconosciuto tempo addietro nell'avatar del mio profilo. E le scarpe di cui sopra.
Tutto quel bianco hanno esaltato un po' le fattezze generose, ma mi sono piaciuta tantissimo: mi vedevo come
una prostituta d'inizio secolo scorso, quando l'anoressia non era un canone di bellezza.
Me la godo a guardarmi negli specchi: mi piace vedermi vestita in modo completamente diverso dalla quotidianità, mi piace soffermarmi su quei lembi di pelle nuda che fanno desiderare di andare a vedere oltre, mi piace vedermi nuda e ansante mentre Sir mi fa godere, o mentre io faccio godere lui.
Lì riconquisto la dimensione di A'Tuin's Lady, fuori dai jeans da supermercato, lontana dai pannolini da cambiare. E per qualche ora mi sento un po' più me stessa.
martedì 19 marzo 2013
Oggi ti faccio morire
Mettiti a carponi.
Sei pur sempre la mia troia. E so che ti piace che prenda il tuo culo. E' da tanto che è lì inutilizzato, che mi pare tu mi avessi quasi supplicato di riaprirtelo.
Ti ammanetto.
Così giusto per spiegarti che tu sei la mia troia e che ti piaccia o no, le danze le conduco io.
Ti accarezzo, ti bacio e ti lecco, dovunque mi vada di farlo e ti soffio dove ho appena posato la mia lingua, a volte in modo lieve altre come bufera, perchè non c'è niente di più bello che vederti godere o contorcere da queste piccolezze.
Ti sculaccio: una sola, per rompere il ritmo, per tenere viva la tua concentrazione.
Scorro a mio piaciamento l'incavo delle tue chiappe.
Passo un dito sul tuo buco e lo vedo scappare via, esattamente come chi sa l'affar suo, ma recita finta ritrosia. E faccio cadere dall'alto una generosa goccia di lubrificante sul tuo culo. Freddo: ti fa sussultare e ti piace. Lo sappiamo entrambi che ti piace.
Inizio ad accarezzartelo, ed inizi ad emettere piccoli ansimi. E' bello sentire la tua voglia. Ti piace sapere che condurrò io le danze.
Ti voglio il culo bagnato come se fosse una figa: sempre dall'alto, generose gocce che prima massaggio e poi soffio.
Ti accarezzo dovunque, il perineo ti fa sussultare, ancora di più di quanto lo fa la mia mano sulle tue palle, la mia bocca sul tuo glande.
Ed inizio le danze.
Ti apro un piccolo pertugio con un dito tanto da farti ansimare di più, mentre ti accarezzo l'uccello vogliosissimo e goloso, appetibile, fino a farti cambiare lievemente il ritmo del respiro. Poi prendo il cazzone di gomma quello che ti piace tanto, quello che acquistammo pensando di usarlo tra donne, ma che non ha ancora avuto questo impiego, e ti stuzzico il buco. Si sente da come ansimi che lo vuoi. Vorrei sbattertelo dentro e farti urlare di piacere, ma conoscendoti non ti piacerebbe perchè ne sentiresti il dolore e non il piacere.
Sei sempre legato e ti lascerò così. Per un po' ancora.
Giochiamo a lungo di stuzzicamenti e carezze, finchè il cazzone gommoso si apre piano piano strada e ansimando e fremendo ti prendi tutto ciò che ti spetta.
Scopandoti il culo, ti spompino. ti sento si stai godendo come una troia, perchè ti piace quello che ti faccio, perchè ti piace che io sia così.
Stop!
Mi fermo con te ansante, rosso in volto dall'eccitamento, il cazzo durissimo, il culo riaperto e quello sguardo complice tra odio e amore per averti lasciato lì in sospeso.
"Ti avevo detto che oggi ti avrei fatto morire, no?"
Sei pur sempre la mia troia. E so che ti piace che prenda il tuo culo. E' da tanto che è lì inutilizzato, che mi pare tu mi avessi quasi supplicato di riaprirtelo.
Ti ammanetto.
Così giusto per spiegarti che tu sei la mia troia e che ti piaccia o no, le danze le conduco io.
Ti accarezzo, ti bacio e ti lecco, dovunque mi vada di farlo e ti soffio dove ho appena posato la mia lingua, a volte in modo lieve altre come bufera, perchè non c'è niente di più bello che vederti godere o contorcere da queste piccolezze.
Ti sculaccio: una sola, per rompere il ritmo, per tenere viva la tua concentrazione.
Scorro a mio piaciamento l'incavo delle tue chiappe.
Passo un dito sul tuo buco e lo vedo scappare via, esattamente come chi sa l'affar suo, ma recita finta ritrosia. E faccio cadere dall'alto una generosa goccia di lubrificante sul tuo culo. Freddo: ti fa sussultare e ti piace. Lo sappiamo entrambi che ti piace.
Inizio ad accarezzartelo, ed inizi ad emettere piccoli ansimi. E' bello sentire la tua voglia. Ti piace sapere che condurrò io le danze.
Ti voglio il culo bagnato come se fosse una figa: sempre dall'alto, generose gocce che prima massaggio e poi soffio.
Ti accarezzo dovunque, il perineo ti fa sussultare, ancora di più di quanto lo fa la mia mano sulle tue palle, la mia bocca sul tuo glande.
Ed inizio le danze.
Ti apro un piccolo pertugio con un dito tanto da farti ansimare di più, mentre ti accarezzo l'uccello vogliosissimo e goloso, appetibile, fino a farti cambiare lievemente il ritmo del respiro. Poi prendo il cazzone di gomma quello che ti piace tanto, quello che acquistammo pensando di usarlo tra donne, ma che non ha ancora avuto questo impiego, e ti stuzzico il buco. Si sente da come ansimi che lo vuoi. Vorrei sbattertelo dentro e farti urlare di piacere, ma conoscendoti non ti piacerebbe perchè ne sentiresti il dolore e non il piacere.
Sei sempre legato e ti lascerò così. Per un po' ancora.
Giochiamo a lungo di stuzzicamenti e carezze, finchè il cazzone gommoso si apre piano piano strada e ansimando e fremendo ti prendi tutto ciò che ti spetta.
Scopandoti il culo, ti spompino. ti sento si stai godendo come una troia, perchè ti piace quello che ti faccio, perchè ti piace che io sia così.
Stop!
Mi fermo con te ansante, rosso in volto dall'eccitamento, il cazzo durissimo, il culo riaperto e quello sguardo complice tra odio e amore per averti lasciato lì in sospeso.
"Ti avevo detto che oggi ti avrei fatto morire, no?"
lunedì 18 marzo 2013
Splinder...
...un po' mi manca.
Ti connettevi per scrivere un post, e qualcuno arrivava per fare 2 chiacchiere, a volte innocenti, a volte da doversi cambiare l'intimo, a volte da finire a toccarsi davanti al monitor: insomma c'era, come dire, movimento.
Con blogspot, e google, se c'è, non ho ancora capito come si fa a farvi parte.
E mi manca davvero tanto.
Ho fatto l'account su google plus, ma non ho idea di come sia.
Mi mancano le carezze vellutate o la brutalità sfoggiata in terminologie volgari di perfetti estranei: alimentava il mio spirito voglioso, caldo e profondamente porco.
Ora passo da blog conosciuti a cui sono affezionata come vecchi amici, ma la novità, il fascino dell'animale sessuale che si manifesta dietro ad un pc, mi manca.
Ti connettevi per scrivere un post, e qualcuno arrivava per fare 2 chiacchiere, a volte innocenti, a volte da doversi cambiare l'intimo, a volte da finire a toccarsi davanti al monitor: insomma c'era, come dire, movimento.
Con blogspot, e google, se c'è, non ho ancora capito come si fa a farvi parte.
E mi manca davvero tanto.
Ho fatto l'account su google plus, ma non ho idea di come sia.
Mi mancano le carezze vellutate o la brutalità sfoggiata in terminologie volgari di perfetti estranei: alimentava il mio spirito voglioso, caldo e profondamente porco.
Ora passo da blog conosciuti a cui sono affezionata come vecchi amici, ma la novità, il fascino dell'animale sessuale che si manifesta dietro ad un pc, mi manca.
sabato 16 marzo 2013
Per il giorno di San Patrizio...
...abbiamo deciso di tornare al Motel.
Siamo eccitati come due adolescenti.
Ed è semplicemente sublime.
Siamo eccitati come due adolescenti.
Ed è semplicemente sublime.
giovedì 14 marzo 2013
Meglio Tardi che mai
Si dice che l'appetito vien mangiando, e la stessa cosa vale per il sesso: viene voglia di farlo facendolo.
Dopo un "periodaccio" in cui di Atuin's Lady non se ne vedeva manco l'ombra, è bastato un pomeriggio in motel per farla riaffiorare un po', in desideri e fantasie, e perché no in atteggiamenti non esageratamente lussuriosi ma intimi che mancavano davvero da tanto tanto tempo.
Secondo le casistiche o statistiche o sasticazzistiche noi siamo frequentatori "anomali": intanto siamo una coppia ufficiale, possiamo permetterci di parcheggiare all'esterno del motel ed entrare senza occhiali da sole in pieno giorno, ed abbiamo una casa. E allora perché ci andiamo?
Per fare sesso, no?
Parliamoci chiaro: quando non hai grandi pareti che separano genitori e prole, e per l'età non puoi permetterti il lusso di chiudere le porte, il sesso nelle mura domestiche è.... è... è... tra l'inesistente, l'inconsistente, la mera funzione fisiologica e l'assoluzione dei doveri coniugali, in pratica si tratta delle peggio sveltine che si possano annoverare nella storia sessuale di qualcuno, o almeno nella nostra.
Così abbiamo scoperto tutte le gioie del motel. Tardi. Ma meglio tardi che mai.
Mi viene difficile parlare della sensazione mista tra sollievo, serenità, ed eccitazione del vedersi, capelli sparsi, su un letto decisamente over size riflessa nello specchio sul soffitto; o dello stupore di vedermi godere a bocca aperta ed occhi spalancati mentre Sir mi scopava appoggiata al tavolo, così come della stupenda liberazione di urlare a tutto il mondo il mio orgasmo sapendo che non potevo svegliare la prole e che nessun vicino di stanza avrebbe mai avuto da ridire, giacché sarebbe stato lì per il medesimo scopo. E aggiungiamoci anche la "consolazione" che poi non avrei dovuto rifare io il letto!
Tuttavia anche se siamo una coppia da "motel alla luce del sole" non ho voluto presentarmi come se fossi appena tornata dal supermercato, ma ho cercato qualcosa più da Milf. Che ne pensate?
Dopo un "periodaccio" in cui di Atuin's Lady non se ne vedeva manco l'ombra, è bastato un pomeriggio in motel per farla riaffiorare un po', in desideri e fantasie, e perché no in atteggiamenti non esageratamente lussuriosi ma intimi che mancavano davvero da tanto tanto tempo.
Secondo le casistiche o statistiche o sasticazzistiche noi siamo frequentatori "anomali": intanto siamo una coppia ufficiale, possiamo permetterci di parcheggiare all'esterno del motel ed entrare senza occhiali da sole in pieno giorno, ed abbiamo una casa. E allora perché ci andiamo?
Per fare sesso, no?
Parliamoci chiaro: quando non hai grandi pareti che separano genitori e prole, e per l'età non puoi permetterti il lusso di chiudere le porte, il sesso nelle mura domestiche è.... è... è... tra l'inesistente, l'inconsistente, la mera funzione fisiologica e l'assoluzione dei doveri coniugali, in pratica si tratta delle peggio sveltine che si possano annoverare nella storia sessuale di qualcuno, o almeno nella nostra.
Così abbiamo scoperto tutte le gioie del motel. Tardi. Ma meglio tardi che mai.
Mi viene difficile parlare della sensazione mista tra sollievo, serenità, ed eccitazione del vedersi, capelli sparsi, su un letto decisamente over size riflessa nello specchio sul soffitto; o dello stupore di vedermi godere a bocca aperta ed occhi spalancati mentre Sir mi scopava appoggiata al tavolo, così come della stupenda liberazione di urlare a tutto il mondo il mio orgasmo sapendo che non potevo svegliare la prole e che nessun vicino di stanza avrebbe mai avuto da ridire, giacché sarebbe stato lì per il medesimo scopo. E aggiungiamoci anche la "consolazione" che poi non avrei dovuto rifare io il letto!
Tuttavia anche se siamo una coppia da "motel alla luce del sole" non ho voluto presentarmi come se fossi appena tornata dal supermercato, ma ho cercato qualcosa più da Milf. Che ne pensate?
lunedì 4 febbraio 2013
Il mio antistress
Per favore non cadiamo nei luoghi comuni per cui una sana scopata è un ottimo antistress, perchè sì è vero, ma se sei esageratamente sottopressione la voglia di farlo proprio non c'è.
Però il pisellone di A'Tuin's Sir è il mio antistress.
Sì se mi metto lì e glielo trastullo mi rilasso. Mi rilassa il contatto con questa pelle soffice e vellutata, elastica come la pasta fresca, caldo il giusto, e quel morbido-duro che è incomparabile.
Beh a quanto pare anche a Sir piace quando mi rilasso così.
Però il pisellone di A'Tuin's Sir è il mio antistress.
Sì se mi metto lì e glielo trastullo mi rilasso. Mi rilassa il contatto con questa pelle soffice e vellutata, elastica come la pasta fresca, caldo il giusto, e quel morbido-duro che è incomparabile.
Beh a quanto pare anche a Sir piace quando mi rilasso così.
domenica 27 gennaio 2013
lunedì 21 gennaio 2013
non succede nulla....
E' un po' che non succede nulla, e non c'è nulla da raccontare, quindi torno su un vecchio argomento, la cinematografia erotica.
Abbiamo già parlato di "Gola Profonda". Avendolo apprezzato entrambi mi sono messo in cerca di film simili, e mi sono imbattuto in una considerazione che a mio avviso è vera. "Il porno moderno fa schifo".
Certo ci sono da fare le dovute eccezioni, ma nel complesso trovo sia corretto.
Non so: forse perché il tempo ha effettuato una censura e le "porcate" sono svanite nell'oblio, o forse perchè le mode erano diverse, ma meritano davvero, i porno d'antan.
Nelle produzioni recenti più "serie" alla fin dei conti tutto si riduce ad un maschio iperpalestrato mostruosamente bombato di viagra (o chissà che altro), che scopa come un dannato per 20-30 minuti e poi si deve fare pure una sega prima di venire.Sarà il periodo di attività particolarmente scarsa (va bene, quasi inesistente) ma dopo 20 minuti di ginnastica pesante è più probabile che io mi metta a dormire, e soprattutto dopo 20 minuti è già noioso!
Oppure sto semplicemente diventando vecchio e rompicoglioni (causa inattività), ma vi raccomando comunque due "perle" ritrovate: "Private teacher" e "Alice in Wonderland" (quello del 76).
Abbiamo già parlato di "Gola Profonda". Avendolo apprezzato entrambi mi sono messo in cerca di film simili, e mi sono imbattuto in una considerazione che a mio avviso è vera. "Il porno moderno fa schifo".
Certo ci sono da fare le dovute eccezioni, ma nel complesso trovo sia corretto.
Non so: forse perché il tempo ha effettuato una censura e le "porcate" sono svanite nell'oblio, o forse perchè le mode erano diverse, ma meritano davvero, i porno d'antan.
Nelle produzioni recenti più "serie" alla fin dei conti tutto si riduce ad un maschio iperpalestrato mostruosamente bombato di viagra (o chissà che altro), che scopa come un dannato per 20-30 minuti e poi si deve fare pure una sega prima di venire.Sarà il periodo di attività particolarmente scarsa (va bene, quasi inesistente) ma dopo 20 minuti di ginnastica pesante è più probabile che io mi metta a dormire, e soprattutto dopo 20 minuti è già noioso!
Oppure sto semplicemente diventando vecchio e rompicoglioni (causa inattività), ma vi raccomando comunque due "perle" ritrovate: "Private teacher" e "Alice in Wonderland" (quello del 76).
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