giovedì 19 giugno 2025

L'atelier

 Per Anna non era ancora vero di aver vinto quella borsa di studio a Parigi. Aveva sempre sognato di vederla fin da piccola, ed ora sarebbe stata la sua città per un anno intero. Tutto quello che dicono su di lei è vero: t’incanta, t’ammalia da lasciarti senza fiato e volerne ancora. L'università le pagava l'affitto e l'abbonamento ai mezzi pubblici: i suoi genitori le mandavano qualcosa con cui riusciva a comprarsi da mangiare ma non le rimaneva nulla per qualsiasi tipo di svago, fosse anche solo andare al cinema. Decise di trovarsi un lavoro che potesse conciliarsi con le lezioni in università e lo studio indipendente. La ricerca non era facile: aveva bisogno di qualcosa che non le prendesse più di una manciata d'ore alla settimana tra serate e week-end. Provò a fare la dame pipì, ma dopo poche volte aveva racimolato una manciata di franchi in monetine. Cercò di fare la babysitter ma volevano solo "au pair". Ristoranti e Bar volevano un impegno in tempo troppo gravoso. Anna era piuttosto demoralizzata, finché non si imbatté in un volantino appeso lungo la Senna: "Atelier cerca ragazze tra i 18 e i 30 anni per corsi di disegno artistico: se interessate presentarsi il lunedì in Rue de Quisetdela dalle 15 alle 19. Chiedere di Luis de l'Ile". Anna pensò che non era poi un'idea da scartare, cosí lunedì seguente si presentò all'atelier. Era all'interno di un cortile che le ricordava quelli delle case popolari d'epoca della sua città: al piano terra c'era una porta aperta circondata da vasi di piante e un cartello "Atelier de l'Ile". Entrò e di fronte si trovò un uomo tra i 40 e i 50 anni, generoso di forme, leggermente stempiato, con la barba incolta ed occhi sporgenti che le ricordavano in qualche modo una delle tante rappresentazioni di Bacco. "Buongiorno, Madmoiselle: cosa posso fare per lei ?" Anna si presentò: disse che era lì per il lavoro da modella. "Quanti anni hai? sembri molto giovane". Aveva 22 anni e per fugare ogni dubbio tirò fuori tesserino universitario. "Non serve, ti credo, ma il lavoro richiede che tu sia nuda e non voglio minorenni tra i piedi. Lo vuoi un thé marocchino ne sto preparando uno, due non sarebbero un problema". Anna accettò quello strano thé da bere in un bicchiere di vetro. Il proprietario dell'atelier era un tipo strano: parlava molto di sé, ma lasciava il tempo alle persone di raccontarsi. Anna non aveva molto da dire, o meglio aveva tutto quello che una ventiduenne poteva avere come esperienza di vita. Luis portò la discussione sul lavoro. “Qui cerco ragazze o donne che non si facciano problemi a stare nuda davanti a più persone. Insegno a disegnare ma non si può sempre disegnare la frutta. Vorresti accomodarti sul tavolo di posa per favore?” Anna salì i 3 gradini che conducevano al tavolo mentre Luis le porgeva la mano per assisterla. "Mi sembri a tuo agio" le disse. "Ora prima di metterti nella lista della modella avrei bisogno di vederti nuda".  Non si fece molti problemi: aveva un ottimo rapporto con la sua nudità perciò si spogliò senza fretta, rimanendo in intimo, un completo color corallo che aveva messo per caso. Mentre si toglieva il reggiseno, notò che Luis non le toglieva gli occhi di dosso e che nei pantaloni c'era un certo rigonfiamento. La vista di quella reazione in un uomo così maturo la fece eccitare: tolte le mutande si accorse di averle bagnate. "Ti prego girati lentamente su te stessa." Obbedì, dopotutto l'assunzione poteva dipendere da quello. "Bene, non hai un corpo ordinario: il tuo torace è da donna mentre la parte sottostante ha ancora qualcosa da bambina. Sarai un bel soggetto da ritrarre. Ora per favore cara, accovacciati". Mentre Anna si accovacciava mettendo in mostra la sua peluria rosso pel di carota, Luis esclamó: "Cosa vedono i miei occhi! " accorgendosi di alcune goccioline di umore che le adornavano il pelo come gocce di rugiada. "Il posto è tuo. La paga è di 50 franchi all'ora; la sessione minima di posa é di 3 ore. Le lezioni iniziano dopo le 4 del pomeriggio e vanno avanti anche oltre le 10 di sera.”
Ad Anna non pareva vero. La settimana seguente ricevette una chiamata: "Bonjour Anna, sei disponibile per domani?" Il giorno dopo si presentò mezz'ora prima dell'appuntamento. Luis ne fu felice: stava prendendo il thé marocchino con altri tre uomini che si scoprì poi essere una parte degli allievi. Anna venne presentata a ciascuno di loro che le riservarono un abbraccio molto caloroso. "Puoi venire di qua per spogliarti e lasciare le tue cose." Luis introdusse Anna in quella che sembrava un mini appartamento, con una piccola cucina sotto ad un letto soppalcato: "Io vivo qui, e questi sono regali fatti da alcuni miei allievi" disse mostrando con la mano alcuni disegni appesi. "Prendi pure da quell'appendiabiti la vestaglia che preferisci: la temperatura è alta ma non voglio che le modelle si ammalino". Anna venne lasciata da sola, si spogliò e prese un kimono in cotone e viscosa con delle onde verdi ed aironi. "Mia cara un'ottima scelta" le disse Luis mentre le passava un bicchiere di thé. Gli allievi si erano già tutti sistemati, chi sulla sedia chi in piedi ma tutti attorno al tavolo. Anna bevve il suo The e si mise al lavoro. Le sedute erano di 20 minuti per posa: le tre ore passarono più o meno velocemente. Stare ferma per 17 minuti con 3 di pausa era talvolta snervante. Finita la sessione Luis preparò di nuovo il thè, le porse il kimono ed iniziò il giro di presentazione e discussione dei lavori. Tutti potevano dire qualcosa, anche Anna. Non esistevano errori, ma spunti per migliorare. A circa metà del giro, il telefono squillò: era Madeline la ragazza che doveva prendere il posto per la sessione successiva. Aveva perso il treno e non sarebbe riuscita a venire, "Anna, mia cara, saresti disposta a rimanere per un turno doppio?" Anna accettò ebbra della meraviglia scaturita dalle matite ed ispirata dal suo corpo. Si sentiva così bene e rilassata che cominciò ad eccitarsi.
La sessione seguente incominciò: Alcuni studenti della sessione precedente erano rimasti a cui si aggiunsero un paio di nuovi e una ragazza di poco più grande di Anna. Luis la porse la mano per farla salire sul tavolo di posa e la presentò agli allievi : "Signora e signori ecco a voi la nostra dea per stasera". Anna si spogliò e le venne chiesta una posa particolare con una gamba appoggiata alla sedia in modo da mettere in mostra tutta la sua peluria rosso carota. "Mia cara vorrei chiederti per favore di tendere con una mano la pelle dell'inguine come se stessi scostando un po’ la tua grazia e con la testa atteggiarti come se stessi guardando con curiosità qualcosa di nuovo per la prima volta". Rimanere in quella posizione per 17 minuti fece eccitare Anna: le grandi labbra si gonfiarono e iniziò a bagnarsi. Luis si accorse che c’era qualcosa di diverso. "Mia cara stai bene? "Le chiese. 
"Si è che... ecco mi sto eccitando e avrei voglia di ...."
"Mia cara l'arte è la sublimazione del nostro essere e se tu volessi toccarti e darti soddisfazione qui davanti a noi sarebbe un inestimabile regalo." 
"Posso?" 
"Si certamente. Signora e signori per favore un momento di attenzione: Mademoiselle Anna è stata raggiunta dalla sublimazione artistica e vorrebbe regalarci l'atto superiore. Siete tutti invitati a partecipare osservando o esprimendo."
Detto questo Luis le porse la mano facendola accomodare su un paio di cuscini che uno studente aveva allungato. Anna li sistemò uno sotto la testa e l'altro sotto il bacino esponendo la meraviglia della sua figa gonfia come una pesca matura e bagnata con piccole gocce che ne adornavano i peli delle grandi labbra. L'altra ragazza si era allontanata per tornare completamente nuda e con un nuovo foglio per il suo cavalletto, era come se volesse entrare in sintonia, in risonanza con Anna. Anche Luis si era spogliato. A parte un allievo che decise di rimanere in piedi ad osservare, gli altri cambiarono foglio. "Prego cara inizia pure quando vuoi." Le disse Luis, mentre si avvicinava all'altra allieva, appoggiandole una mano sul fianco. Anna cominciò a toccarsi. 
Prese tra l'indice e il medio le grandi labbra stringendole appena per poi trascinarle verso il pube e rilasciando. Faceva cosí scorrere la punta del clitoride tra le grandi labbra e con una pressione verso il basso lo faceva spuntare fuori. Il movimento ricordava un po’ quello che succede durante una sega quando si scappella il glande ogni volta che la mano scorre verso il basso. Stava facendo una sega al suo clitoride. Il respiro iniziò a cambiare. Attorno a lei vedeva tutti quegli uomini che la osservavano per un istante e poi guardavano il loro foglio, rapiti in un atto contemplativo traboccante di rispetto per un atto cosí naturale. Tutti  tranne due: quello in piedi era come se partecipasse ad una cerimonia solenne, con le mani giunte, e Luis che la guardava fissa mentre teneva una mano tra le gambe dell'altra ragazza, che osservava, disegnava e ansimava. Stava trasponendo su carta una somma di piaceri: quello di Anna, quello di Luis e il suo. C’era un'atmosfera di pace e di benessere che aleggiava nell’atelier. Anna decise di goderselo di lasciarsi invadere da quella sensazione: portó anche l'altra mano in mezzo alle gambe e come a volersi far penetrare da quella sensazione o a voler rilasciare qualcosa, appoggió le mani ai lati delle grandi labbra e si aprí mettendo in mostra le pieghe rosee della sua figa e strappandosi da sola un sospiro. Chiuse gli occhi e si fuse con l’atmosfera, mentre con un dito alternava piccoli ghirigori sul clitoride e timide penetrazioni, assecondando il piacere crescente. Ai suoi ansimi si aggiunsero sempre piú forti quelli dell'altra ragazza, che con un urlo fece cadere il carboncino a terra mentre Luis la sorreggeva e la faceva accomodare su una sedia. I carboncini degli altri continuavano imperterriti sulla carta catturando quell' atmosfera unica. Il ritmo del risporo di Anna aumentava senza che la sua mano avesse cambiato qualcosa nel suo ritmo: sentiva l’orgasmo montare come accade con il latte quando bolle ed esplose contorcendosi ansimando. 

Seguí un breve silenzio e poi un applauso. 

sabato 17 agosto 2024

Quella volta al club non solo per coppie (e forse nemmeno solo per scambisti) - l'altro lato

Beh che dire, Lady ha gia scritto tutto, o quasi.

É stata (quasi) la prima volta in un locale non solo per coppie. A parte le riserve riguardo alla quantità di gente che sembrava essere li per la musica e basta, ma d'altra parte anche nei locali per coppie ci sono quelli che sono li solo per l'"all you can eat", é stata comunque un esperienza nuova. 

Vedere Lady spompinare 5 uomini diversi nel giro di un ora circa, é stato decisamente diverso dal solito. 

Sto ancora cercando di capire se mi "piace". 

A occhio direi che devo far scopare Lady prima di venire io, almeno l'eccitamento rimane alto: vederla scopata mentre non puoi "fare nulla" non é il massimo. 

Sensazioni a posteriori miste: eccitante, ma mi ci dovrei abituare. Ci sarà sicuramente un'altra occasione simile, anche se per la prossima torneremo in un club per coppie, almeno trovo anch'io una da scopare.

martedì 13 agosto 2024

Quella volta al club non solo per coppie (e forse nemmeno solo per scambisti) - epilogo

Il giorno dopo riceviamo una mail degli organizzatori che chiedono un feedback della serata. Nella presentazione dell' evento erano stati chiari: se qualcuno si comporta in modo scorretto fatecelo sapere, quindi ho colto l'occasione per segnalare l' incidente del morso, che purtroppo mi ha portato una bella ecchimosi sulla vulva. Gli organizzatori di sono dispiaciuti dell' accaduto, si sono scusati e ci hanno chiesto di controllare tra le foto dei partecipanti se fosse possibile riconoscerlo, per inserirlo nella lista nera. Non ce n'è stato bisogno: un paio di ore dopo il coglione ha lasciato dei like su alcune nostre foto risparmiandoci la ricerca fotografica.
 Il giorno seguente invece siamo stati contattati dal tizio che è venuto troppo presto, scusandosi di essere durato così poco. Lo trovo un gesto molto dolce: non ha potuto partecipare a quel meccanismo di dare e ricevere che è il sesso, e così si è scusato. Io invece vorrei trovare il marcantonio: ringraziarlo ancora una volta e scusarmi per essere spariti. Il club "aperto" è una soluzione che può fare molto felice me ma non in egual modo Sir, perciò credo che torneremo ai club solo per coppie dove la possibilità di scambiare è alta, così come la possibilità di andare in bianco perché la coppia, come ho già detto, è un entità a due teste raramente d'accordo tra di loro. Però io una possibilità per un MMF, a svelto, il marcantonio e un terzo a cui non so dare un soprannome, la lascerei aperta.

lunedì 12 agosto 2024

Quella volta al club non solo per coppie (e forse nemmeno solo per scambisti) - parte 2

 Alla pausa snack, segue un giro in piscina per vedere la situazione. Eh niente: gente che balla dentro e fuori dall' acqua, e altri in zone defilate a guardare o chiacchierare. Vediamo due coppie interessanti e le invitano a venire con noi nelle stanze. Una è lì "solo per festeggiare", anche se a lei l' idea sembrava piacerle, per l' altra era troppo presto. Del movimento che interessa a noi, al piano piscina ce n'è poco: una coppia sta scopando ma ha tirato le tende, perciò non si ha nemmeno il piacere di guardare. Quindi mi siedo su un divanetto doppio e chiedo a Sir di toccarmi. Mentre lo fa, guardo intensamente quelli che passano raccogliendo qualche sorriso, ma nulla più. Torniamo nelle stanze, riprendiamo quella dove eravamo prima, con il solito via vai. Sir vuole il suo secondo giro. Lo faccio mettere con la testa rivolta verso la porta: l' idea di essere vista mentre drizzo il cazzo al mio uomo, lo faccio venire e poter chiamare qualcuno per giocare insieme mi eccita; che sia forse un po' esibizionista? Forse, so che sono brava, so che mi piace quello che faccio e non mi vergogno a farlo vedere, ne condividere. A quanto pare nessuno vuole partecipare fino a che Sir, non inizia a scoparmi. Passa qualche curioso e non me ne dolgo: ho avuto molto più di quanto mi aspettassi. Sir viene dentro di me. Una piccola pausa, mi sistemo e Sir inizia a prendersi cura di me. Noto che è entrato un curioso. In piscina sembrava avere un bel cazzo lungo: certe occasioni è meglio non farsele scappare, quindi lo invio ad unirsi. Si abbassa il costume da bagno per scoprire che il suo cazzo non è affatto grosso, ma un cazzo normalissimo con un "push up".  Una delusione che può essere trascurata. Ha la pelle fredda di piscina, è una bella sensazione, inizio a spompinarlo. Dopo pochi colpi, prende e mi strizza una tetta tanto da farmi male: non è il primo uomo che lo fa (e mi chiedo dal profondo perché cazzo lo fanno, se stringessi io i coglioni a quel modo non sarebbero felici), quindi dico "fai piano" avvertimento che in genere basta per fare capire che devono essere più delicati. Si piega su di me, mentre ho ripreso a lavorare di bocca. Inizia masturbandomi: le mani fredde sono interessanti, poi avvicina la bocca e mi morde con forza facendomi male! Urlo dal dolore lo meno e mi tolgo da sotto di lui. Sono furente. Alla mia lamentela "non si morde", il coglione non trova di meglio da rispondere: "pensavo di piacesse!" Lo mando via, il dolore è tale che voglio bagnarmi con un po' di acqua fredda per vedere se mi passa. Rimane un po' di fastidio, ma sono eccitata ho ancora voglia di cazzo. Torniamo nelle stanze incontrando il marcantonio sulle scale e mi chiede se abbiamo bisogno di aiuto. Certo che si che lo voglio l'aiuto della sua lattina da 0.5 curva! È enorme sia lui che il suo cazzo: potrebbe avvolgermi nelle sue braccia che scomparirei. Ha labbra sofficissime, e un abbraccio delicato. Mentre glielo succhio riesce ad infilarmi due dita in figa e a portarmi su di giri tanto da chiedergli se mi vuole scopare. Certo che si è la risposta! Mi mette a pecora, in modo da vederci nello specchio, e dopo essersi messo un preservativo XL, me lo infila con una delicatezza tale da godere della dimensione. Ed inizia a scoparmi con foga. È diverso: mi riempie molto portandomi a quello stato di iper stimolazione che purtroppo per me ha un effetto nocivo e mi allunga i tempiper il raggiungimento dell' orgasmo. Sento il glande clitorideo che vuole esplodere sotto le sue spinte, con le palle che gli sbattono contro. Sento anche quell' impellente bisogno di fare la pipì: che sia la volta buona che riesco a squirtare? Mi lascio andare, prendo tutto quello che mi dà: se mi toccassi verrei subito, ma le spinte sono potenti e non posso reggermi con un braccio solo. Lo sto facendo sudare. Mi prende mi gira a pancia in su e inizia a lavorare di bocca e dita finché non vengo. Guarda Sir, e dice: "credo sia venuta. Non mi è mai capitato qualcosa del genere". Lo guardo e gli rispondo: "non mi era mai capitato di prendere un cazzo così grosso".  Mi bacia e ci salutiamo dicendo che ci saremmo visti più tardi. Purtroppo non accadrà: io e Sir abbiamo avuto le nostre soddisfazioni e siamo stanchi, dopotutto abbiamo una certa età. Quindi c'è ne andiamo soddisfatti della serata.

domenica 11 agosto 2024

Quella volta al club non solo per coppie (e forse nemmeno solo per scambisti) - parte 1

Che poi è stato ieri. È capitato per caso. Eravamo stati invitati ad un Party che poi è stato annullato. Così abbiamo cercato altrove. Al club dove andiamo di solito c'era un evento a tema "over 50", e per fortuna era giá esaurito: rischiare di essere una delle coppie piú giovani non mi piace poi molto e quel club ha una pessima areazione d'estate. Così abbiamo trovato un "white beach pool party": in pratica un evento in piscina con tema/dress code in bianco. Il dress code bianco, mi ha preso alla sprovvista: quando cerchi abbigliamento sexy trovi tutto nero, un po' di rosso e raramente altri colori tra cui il bianco nell'abbigliamento sexy per donna, figuriamoci in quello per uomo! Io odio il dress code, a meno che non si tratti di una pagliacciata tipo "tutti con le orecchie da coniglio", e per questo adoro i parties FKK freier Körper Kultur, in pratica tutti ignudi, perché non devi pensare a cosa indossare e soprattutto non devi vedere vestiario inteso erotico su corpi da modelli, indossati su corpi reali. Riesco con un po' di ingegno a trovare dell'abbigliamento passabile per me e Sir, pur rimanendo nel dubbio: A- sarà abbastanza sexy? B- non sarà fuori luogo? Una volta lì noto con piacere che il dress code é rispettato da tutti. In altri club mi é capitato di essere l'unica a tema con il dress code richiesto (il che è  frustrante) e ammetto che é molto piú gradevole vedere gli uomini vestiti in modo normale in bianco, che vederli con borchie, catene e finta pelle perché é il normale dress code da club. Le signore hanno sfoggiato di tutto: da completini sexy, a copricostume all'uncinetto in bianco o crema: io in mezz'ora, ero giá con il mio vestito migliore: nuda, tanto piú che sono bianca come una mozzarella e rimanevo comunque nel limite dei dress code. Siamo arrivati presto. Poca gente, con quell'alone di imbarazzo che tiene tutti a distanza e qualche canna giá che in Germania l'hanno legalizzata. Cerco di capire chi c'è, e piú mi guardo intorno e meno vedo gente intenzionata a fare sesso: sembra che ci sia piú gente intenzionata a sgallinarsi, farsi le canne, bere e probabilmente farsi di altre sostanze che dedicarsi a del caro buon vecchio sesso. Io e Sir decidiamo di fare un giro a vedere le camere: quasi tutte senza porta con semplici letti matrimoniali niente stanze a tema (per fortuna!) Ne troviamo una arieggiata e luminosa, e ci mettiamo lì e iniziamo a divertirci. Dopo qualche minuto si affaccia alla porta un tizio, che rimane lí a guardare. Lo invitiamo ad entrare, si avvicina, mi presenta il suo cazzo (finalmente qualcuno a cui non devo spiegare o chiedere sempre tutto!) e inizio ad accarezzarlo, mentre Sir sta prendendosi cura della mia figa. Mi sento felice: nei club per coppie non accade mai nulla così velocemente: é brutto da dirsi, ma nei club la coppia é un entità a due teste raramente d'accordo tra di loro, quindi le cose non capitano mai in modo facile e veloce, perché trovare due menti che vogliano semplicemente divertirsi non si trovano tanto facilmente. Il tizio in questione ha begli occhi e un cazzo normale. Inizio a fargli un pompino e dopo pochi colpi lo mette via e dice "torno subito". Mai piú tornato, ma l'ho visto saltellare da una porta all'altra. Forse é uno di quelli a cui piace di piú guardare. Sir mi porta un po' su di giri, e a sorpresa lo fermo: non voglio venire subito, voglio tenermi la voglia per un po' per potermi divertire anche con altri. Dopo aver bevuto qualcosa, torniamo nelle stanze, mettendoci in una piú centrale. Di single maschi ce ne sono abbastanza: se ne affaccia un altro, lo invito ad entrare e mi porge anche lui il suo cazzo. Un gran bel cazzo per la verità. Una cappella ben formata, che da soddisfazione in bocca, e la darebbe pure in figa se si potesse scopare senza preservativo. lo tocco, lo spompino un po', non é uno che bacia (ci sono quelli che non ci riescono), lascio perdere e ritorno a succhiarglielo, mentre Sir mi masturba: 5 colpi di numero e mi allontana giusto in tempo per vederlo sborrare. É stato gentile ad allontanarmi. Mi ringrazia e se ne va. Riprendiamo a fare le nostre cose,  e qualche minuto dopo si affaccia un altro, un marcantonio con un cazzo grosso come una lattina da 0,5 ma curvo. Mai preso uno così. l'approccio é il solito: accarezzo/masturbo, pompino, bacio con accarezzamento di nuovo pompino.  E´così grosso che riesco a prendergli poco di piú della cappella in bocca, ed é un cazzo diverso dagli altri: soffice fuori con un anima dura. Bacia anche bene. Mi guarda mi dice "torno subito": Sir crede che non si farà rivedere come l'altro, ma aveva lasciato lì la sigaretta elettronica, e di fatto poco dopo si presenta con una tizia, che doveva essere alla prima esperienza in un club, come ci conferma poco dopo. Mentre io mi rimetto a succhiare il cazzo al marcantonio, lei gli é stretta al suo fianco e Sir con fatica (perché si stava anche occupando di me) a malapena le accarezza un braccio. Dura sí e no un minuto, poi lei gli dice che non si sente a suo agio e se ne vanno. Capita. Almeno ci ha provato, non come quella coppia che contattata via chat prima di un evento ci hanno detto " beh si con voi possiamo bere qualcosa ma da quello che abbiamo letto sul vostro profilo non c'è feeling quindi non facciamo nulla con voi" per poi averci provato durante l'evento. Hanno potuto solo vedere la mia schiena da lontano. Sparisce il marcantonio, e appare sulla porta un altro, che avevo giá notato in piscina sorridendoci a vicenda, un bel vedere. Solita prassi: sa di fragola, evidentemente ha una sigaretta elettronica aromatizzata e bacia pure bene! Ci prendiamo bene, tanto che gli chiedo se mi vuole scopare. Mi dice di sí, si mette un gommino e mentre mi scopa a pecora io lo succhio a Sir. Scopa bene mi dá soddisfazione ma viene prima di me. Lo so sono una lunga da far venire. Ma sono giá molto avanti e Sir ci metterá poco a farmi venire. rimango con Sir, non so se qualcuno guarda ma é il momento di godermi e farmi godere. Vengo (e non vi diró mai come lasciandolo come privilegio solo per chi ha il piacere di di conoscermi di persona a letto), un attimo di pausa e poi tocca Sir, che é super eccitato e fa uno schizzo altissimo che gli ricade quasi in faccia. Doccia, pausa snack, e poi si riparte per un secondo giro nelle stanze.

giovedì 20 giugno 2024

A casa Atuins....

 Interno notte, ovviamente a letto, abbracciati.

Sir: "Ho voglia di scopare"
Lady: "Anch'io"

......


venerdì 14 giugno 2024

Ti va una Birra?

 Elle era sessualmente irrequieta da un po' di tempo: non che le cose con Laurent non funzionassero ma, forse effetto della primavera, voleva di piú. Le regole erano chiare: ONS in solitaria solo se lontani da casa. Le uniche alternative erano quindi un secondo uomo o una coppia, e l'alternativa facile era un secondo uomo per un MMF: ci sono un sacco di finti single in rete vogliosi di mettere il cazzo in un buco. Elle non ci mise molto a trovarne uno abbastanza vicino da uscire subito a prendere una birra tutti e tre. Elle e Laurent arrivarono in birreria per i loro appuntamento al buio e scelse il tavolo piú piccolo che ci fosse in modo da potersi sedere tra Laurent e Marcel, e perché no, poter sfiorare contemporaneamente le ginocchia ad entrambi. Si mise un vestitino allegro e senza troppe pretese. Sotto solo il reggiseno e un elastico per capelli al polso che come le disse un tipo un chat: " Mi piace l'elastico al polso di una donna: sa di pompino". Marcel era loro coetaneo piacevole, con un timbro di voce ne troppo profondo ne troppo cristallino. Si sentirono in sintonia prima ancora di aver finito la prima birra e mentre attendevano la seconda Elle spostó l'argomento dalle chiacchiere generiche per rompere il ghiaccio a quelle che davvero interessavano a tutti e tre. A Marcel piacevano gli MMF: si sentiva libero di poter scopare con una donna che aveva giá un marito o un compagno, perché sarebbe stato solo sesso senza doversi nascondere da un marito tenuto all'oscuro. Le raccontó anche di quella volta in cui una coppia gli propose di fare un gioco di ruolo: lui doveva fingersi l'amante di lei e mentre se la scopava in casa loro, il marito sarebbe entrato in camera facendo finta di scoprirli. Accettó ma la cosa non finì proprio benissimo. Il marito doveva entrare quando Marcel stesse venendo, ma sbaglió i tempi: entró troppo presto, fece la sua scenata di gelosia alla moglie gli venne il cazzo duro e inizió a sbattersela con foga e mentre lui venne parcheggiato in un angolo a finire da solo. La storia era buffa e malinconica che Elle si sentí in dovere di rassicurarlo, dicendo che lei non lo avrebbe mai trascurato. Dicendoglielo allungó una mano sulla coscia di entrambi avvicinandosi ai cazzi. "Spero non ti dispiaccia" gli disse e per tutta risposta Marcel si fece piú vicino. Elle raccontó a Marcel degli accordi con Laurent mentre massaggiava i cazzi che si stavano piano piano risvegliando. Marcel concordó che erano dei begli accordi mentre allungava una mano sulla coscia di Elle. La seconda birra stava per giungere al termine, i cazzi erano abbastanza svegli perché Elle facesse la prossima mossa. " avresti voglia di scopare ora con noi nel bagno? Ho sempre con me dei preservativi e sono davvero eccitata non vorrai lasciare tutto il lavoro a Laurent, vero?" " mi sembra una magnifica proposta" le rispose. Chiesero il conto, Elle finí la sua birra e si diresse verso la toilette entrando in quella per disabili e donne. Laurent fece cenno a Marcel di seguirla, pagó il conto e subito dopo fu anche lui della partita.  Elle diede subito il preservativo a Marcel, che tiró fuori dalla tasca il suo: "anch'io mi muovo organizzato", poi inizió come sempre baciando Laurent, e poi l'ospite. Elle era davvero eccitata e Laurent se ne rese conto velocemente: le sollevó il vestito mentre stava baciando Marcel e le sfioró il culo: Elle lo alzó porgendo la figa a Laurent che andó ad accarezzarla: gonfia calda e bagnata. Inizió a massaggiarle le grandi labbra facendola ansimare. Le mani di Marcel le si appoggiarono sul culo stringendole le chiappe e tirandola a sé: Elle impattó contro il cazzo di marmo di Marcel. Si allontanó gli slacció i pantaloni lasciando fuoriuscire un cazzo di tutto rispetto, scappellato. Elle si legó i capelli, e si abbassó per succhiarglielo. Laurent tiró fuori il suo e si mise in modo da porgerglielo: Elle inizió ad alternare colpi di bocca tra i due cazzi. La posizione accovacciata le divaricava le grandi labbra e un filo d'aria fresca le solleticava la figa bagnata. Laurent la sollevó, la bació e le sussurró all'orecchio " sei sempre la mia magnifica regina puttana".  Elle gli sorrise, prese il preservativo che aveva portato, lo mostró a Marcel e gli disse " ti va di scoparmi?" "Sí ma a modo mio" rispose. Marcel prese Elle la giró, la fece appoggiare al lavandino e le sollevó il vestito e mentre con una mano giocava con le sua grandi labbra con l'altra si mise il preservativo dopo aver strappato la confezione con i denti. Poi le divaricó le grandi labbra e la penetró con un unico colpo lasciandola senza fiato. Laurent vide l'espressione sul volto di Elle nello specchio sopra il lavandino: la conosceva bene quel misto di piacere e sorpresa che le si dipingeva sul volto. Marcel fece due affondi lenti, poi prese a scoparla con vigore. La sbatteva con forza scorrendo facilmente nella sua figa gonfia e bagnata. Elle ansimava insieme ai colpi di Marcel. Era una scopata selvaggia da fare alla svelta prima che qualcuno bussasse alla toilette. Laurent si chinó verso il suo orecchio e le disse: "goditela, che poi ti faccio godere di nuovo a casa".  Marcel venne, accentuando il momento con con spinte piú decise e staccate tra di loro. Elle ne avrebbe voluto ancora avrebbe potuto avere anche Laurent, ma in quell'attimo qualcuno bussó.  "Un momento!" Disse a voce alta, mentre Laurent e Marcel si sistemavano. Poi aprí la porta trovandosi davanti una vecchina con il deambulatore e la sua badante a cui pendeva dal collo un vistoso crocefisso. Con un sorriso sbarró la strada alle due mentre dietro di lei Laurent e Marcel uscirono. La vecchina sorrise compiaciuta, la badante no.

venerdì 5 gennaio 2024

Cinefilia

Sybille aveva labbra carnose, come spicchi d'arancia. Carnose erano pure le guance, i seni, i fianchi, le gambe. Aveva un magnifico corpo a clessidra contornato da biondi capelli ondulati e grandi occhi blu. Era il sogno ad occhi aperti sotto il sole di molti uomini e molte donne, ma lei amava il buio del ci­nema. Ci andava ogni volta che poteva, adorava quella stanza buia e la non-luce che proveniva dallo schermo illuminato. Ci andava vestita sempre nello stesso modo: un vestito a tubino con scollo quadrato, calze con la riga e tacco a spillo. Sybille era ben più che consapevole della sua avvenenza e non disdegnava metterla in mostra soprattutto se andava al cinema. Ci andava da sola perché non avrebbe mai condiviso quel piacere con nessuno. 
Era un sabato pomeriggio come tanti e Sybille andò al cinema. Il film era iniziato da poco quando entrò in sala. La non-luce illuminò poco meno di 10 spettatori, lei esclusa. Come faceva sempre si diresse verso la fila piú vicina allo schermo che fosse occupata e si sedette alla destra dello spettatore già presente. Sullo schermo c'erano 2 donne inginocchiate sul letto che si baciavano, ma quello a Sybille non importava. A lei importava lo spettatore. Per sedercisi accanto gli era passata davanti sapendo lo che non sarebbe passata inosser­vata. Lo spettatore era caduto nella sua trappola a clessidra al profumo di Poison. Sybille lo aveva ignorato seguendo lo stesso schema di sempre: si sedeva e iniziava a guardare il film.
Sapeva che la presenza di una donna in un cinema porno era inusuale: per questo motivo ignorava l'ignaro spettatore affinché potes­se tornare a godersi il film con il cazzo in mano. Fu così anche quella volta: mentre le due attrici si baciavano e si accarezzavano sullo schermo, lo spettatore dopo un primo momento di stupore riprese ad accarezzarsi il cazzo fuori dal pantaloni. Sybille attese poco più di un minuto poi allungò la mano su quel cazzo a disposizione accanto a lei. La sua mano si presentò delicatamente facendo sobbalzare di sorpresa lo spettatore. Con lo sguardo fisso allo schermo Sybille iniziò ad accarez­zarlo delicatamente. Lo spettatore si rilassò accettando quel dono inaspettato. Era quello che Sybille voleva ed aspettava: appena avvertì che la tensione dello stupore si fosse dissipata si chinò su quel cazzo ed iniziò a spompinarlo lentamente. Lo spettatore sospirò e come accadeva sempre non fece resistenza, anzi si rilassò. Le labbra di Sybille circondavano l'asta: odorava di sega vecchia, ma a lei non importava, le importava avere le sue labbra su un cazzo vero che non avesse ne corpo ne volto come poteva esserlo nella non-luce del cinema. Le piaceva sentirli ansimare, sentire la reazione del loro corpo. Talvolta trovava solo chi si godeva il dono inaspettato, altre volte chi voleva parteci­pare, altre ancora chi voleva guidarla appoggiandole una mano sulla testa. Sybille stava già lavorando di bocca da qualche minuto quando un secondo spettatore si accorse di ciò che stava accadendo. Si sedette accanto e si mise ad accarezzarle il culo sollevato. Sybille sorrise fra sé con il cazzo in bocca: attendeva che arrivasse qualcun altro e fu contenta di non dover aspettare a lungo. Il secondo mentre con una mano si trastullava il cazzo, con l'altra esplorava la roton­dità di quel culo generoso, la rotondità delle cosce e la linea che le separa. Sybille scostó lievemente le gambe per lasciar intendere che gradiva quell'attenzione. Il vestito si sollevò quel tanto da scoprire al tatto il pizzo delle calze. La mano del secondo colse l'occasione per esplorare quel luogo delicato. Sfiorò il bordo del pizzo spostandosi verso la natica ed infilandosi sotto il vestito. Il culo era tondo e sodo, lo stacco tra coscia e natica sembrava scolpito. La mano si mosse per infilarsi tra le 2 cosce coperte da quella fascia di pizzo: era caldo. La mano tornò sul culo e sollevò decisamente il vestito. Sybille non indossava le mutande. Mentre continuava a spompinare lentamente il primo spettatore, il secondo le accarezzava il culo nudo col vestito tirato sui fianchi. Ora anche la figa era all'aria ma la posizione non dava possibilità di essere raggiunta. Sybille decise che era ora di cambiare fila. Si interruppe, si alzò e disse "venite" dirigendosi in prima fila. La non-luce illuminò 3 figure di cui una decisamente a clessidra. Fece sedere su una poltrona il primo spettatore e si chinò su di lui per continuare da dove si era interrotta e porgere il culo al secondo che le pose la cappella tra le natiche all'altezza del buco del culo. Le appog­giò le mani sulle natiche spingendole 1'una contro l'altra e iniziò a strusciarsi e a masturbarsi con il culo di Sybille. Il primo spettato­re era ormai al limite quando altri astanti decisero di raggiunge­re il terzetto. Sybille si rese conto di essere diventata il centro dell' attenzione perciò aumentò  il ritmo del suo pompino e lo fece venire in bocca. Estrasse un fazzoletto dal reggiseno e ci sputò dentro. L'orga­smo del primo fu d'ispirazione anche per il secondo che le venne in mezzo alle natiche sporcandole il culo e la figa prima di quanto lui desiderasse. Fu un eiaculazione rapida: si piegò verso di lei con il cazzo ancora tra le natiche e le disse: "Permettimi di ripulirti dalla mia sborra: allarga le gambe." Acconsentì sen­za girarsi; sollevò una gamba appog­giando il piede sul bracciolo della poltrona antistante. Un terzo spetta­tore si infilò nella seconda fila e senza fare domande le mise il cazzo davanti al naso. Sybille lo prese in bocca ed iniziò a succhiare. Il Secondo le leccava via la sborra a volte a lingua piena a volte disegnando dettagli con la punta: le piaceva quello che le stava facendo e il suo respiro confer­mava il piacere. La leccava ma non faceva una mossa di più di quello che serviva per ripulirla. Finì, si avvicinò alla sua testa le sussurrò "grazie" e se ne andò: il posto era libero per un quarto che non tardò ad arrivare. Le si avvici­nò all 'orecchio e le disse" Signora ho un unico desiderio: voglio metterti la lingua nel culo. Niente dita, niente cazzo: ti prego di permettermi di leccarti il culo". Sybille non s'interruppe e si limitò ad allontanare con la mano una natica a mo' d'invito. Il quarto iniziò ad accarezzarle il culo, ci appoggiò il viso contro come se fosse stato un cuscino le baciò le natiche più volte, poi le divaricò le natiche ed iniziò a leccare. L'eccitazione di Sybille cresceva: non era insensibile a quelle attenzioni. Le stava contornando con la punta della lingua la rosetta che pulsava di piacere ed iniziava a rilassarsi. La figa le si stava bagnando e gonfiando. Poi allontanò le mani le natiche tendendo la rosetta e infilò la lingua nel culo. Sybille emise un lieve gemito a bocca piena. Sentì il cambio del respiro del terzo spettatore: stava per venire mentre lei godeva bagnandosi della perversione anale di un altro. Lo portò al limite e si fece schizzare nella bocca aperta mentre 1o masturbava facendo volare qualche schizzo sul viso. Il terzo si sedette dov'era e Sybille si appoggiò alla spalliera della poltroncina. Il quarto tolse la lingua dal culo, gemette e venne da solo. Subito arrivó un quinto che senza dire nulla le si mise dietro e passandole la mano attraverso le gambe andò a cercare la figa. Sybille gemette: era gonfia e bagnata. Le prese prima le grandi labbra insieme poi cercò il clitoride con due dita. Sybille lasciò cadere la testa, le attenzioni che aveva ricevuto l'avevano portata dove voleva: essere vogliosa, calda bagnata e gonfia. Le fece allargare le gambe spingendo un piede contro i suoi commentando con un "su da brava"; poi sempre tenendole il clitoride prese il suo cazzo e glielo infilò in un colpo solo. Sybille gemette di piacere. Si arrese a quel piacere brutale e deciso di chi non ha bisogno di parole per capire la situazione e non ha bisogno di permessi. La prese per i fianchi ad inizio a sbatterla con pochi colpi decisi e profondi. Sybille gemeva e ansimava di piacere: amava essere posseduta così, con decisione. Poi rallentò d'intensità ed iniziò a scoparla con ritmo ma non forsennato. "Lo vedi che sei brava?" le disse. Sybille voleva un altro cazzo da succhiare e lo chiese. Sotto i colpi dell'uno succhiava il cazzo per inerzia di un altro. Il quinto si staccò, la fece allontanare dall' altro cazzo e si sedette sulla poltrona. Poi fece sedere Sybille su di sè e riprese a scoparla. Anche il sesto li raggiunse mettendosi di lato: Sybille riprese a spomopinarlo per inerzia mentre le sue mani s'infilavano nel vestito per prenderle una tetta. Sybille aveva il clitoride in bella vista. Un settimo si inginocchiò davanti a lei e inizió a leccarla mentre veniva scopata. Sybille aveva perso il controllo della situazione e godeva di ogni attimo, di ogni gesto che il suo respiro marcava con piacere. Il sesto venne sborrandole sulla faccia e sul decolleté. Il quinto sembra infinito. Il
suo cazzo era grosso e durissimo; stava scopandola ora con un ritmo incalzante che portandola sempre piú vicina all'orgasmo con la collaborazione del settimo che alternava la lingua al dito. Sybille venne urlando. "Che brava che sei a venire. Fammi vedere ora che sei più brava ancora: mettiti a gattoni e fammi venire succhiando" le disse il quinto dal cazzo infinito. A Sybille piaceva anche quel gioco di possessione. Si inginocchiò assecondando la richiesta. Lui le mise la mano ben aperta sulla testa per guidarla. Il settimo approfittò di quella posizione e si mise a puntarle il culo con il glande: Era cosí eccitata  che il cuol aveva perso qualsiasi resistenza permettendo a quel cazzo di infilarsi senza sforzo. Mentre se la inculava il settimo riprese a giocare col clitoride: lo teneva tra 2 dita a volte girandolo a volte premendolo a volte tirandolo. Sybille riprese a gemere e a godere. "A te piace proprio scopare, vero bellezza? Sì succhiamelo così" e fu l'ultima cosa che disse il quinto prima di sborrare spingendole il cazzo con forza in bocca e costrin­gendola ad ingoiare. Si rimise il cazzo a posto, poi si alzò e se ne andò. Il settimo le stava ancora scopando il culo masturbandola. Sybille venne urlando una seconda volta mentre sentiva gli schizzi caldi di sperma nel culo. Anche il settimo se ne andò.
Attese poi qualche minuto si ricompose ed uscì mentre il film era lontano dalla fine e gli astanti erano tornati al loro posto, pronta per un altro film un altro giorno.

domenica 12 novembre 2023

I piaceri solitari di Sophie

Sophie era una come tante: né troppo giovane né troppo vecchia, né troppo bella né inguardabile, ordinata nell'aspetto ma non appariscente. Moglie, mamma, single? Impossibile a dirsi. E forse come tante condivideva una piccola passione per il piacere anale. A Sophie bastava pensare solo all'essere scopata in culo per iniziare ad eccitarsi. Le piaceva più di ogni altra cosa quel piccolo alone di tabù di "sbagliato" che rimaneva attaccato al sesso anale: d'altronde quel buco non era stato creato per il sesso procreativo. La faceva spesso sorridere una citazione di Ken Follett tratta da un letto di Leoni "Fai come la moglie del Mullah, usa un buco un po' più in là", e a lei piaceva usare quel buco un po’ più in là. Le piaceva prepararlo per quel "non si sa mai" . Si prendeva il suo tempo e preparava quello che le serviva: la peretta, la soluzione quel mezzo grado più calda della temperatura corporea che le saliva su per la schiena. Le piaceva anche quella posizione scomoda in cui doveva mettersi per farsi il clistere da sola perché aumentava quel senso di " sporco" di perverso che tanto le piaceva. La parte miglio­re era infilarsi nel culo la peretta e iniettare la soluzione. Già al primo getto iniziava ad ansimare e la figa a risvegliarsi. Le piaceva così tanto che talvolta ripeteva il trat­tamento più volte fino a che la figa non era gonfia e grondante. Le sarebbe piaciuto trovare un compagno o compagna di giochi che la aiutasse: culo all'aria, niente peretta, ma uno di quegli infusori a caduta con rubinetto per centellina­re il piacere della soluzione calda e due mani una per gestire il rubinetto una per giocare con la figa gonfia e grondante che il clistere le procurava. Le era già capitato che ci fosse "quella volta che non si sa mai" per cui al trattamento di pulizia seguisse a poche ore di distanza una bella scopata. Il culo in quel caso oltre ad essere pulito e non rilasciare sorprese come nelle "occasioni a sorpresa" era molto più rilassato ed accogliente dando un piacere superiore e offrendo un ritmo decisamente più incalzante. Avrebbe potuto in quella circos­tanza fare sesso anale per ore. Una volta aveva visto un video di una scopata in culo strepitosa. Lui aveva un cazzo notevole: lungo in giusto e largo un po’ più del giusto. Lei era messa a culo all' aria con un paio di cuscini a sostenerla in quella posizione con il buco rivolto verso l'alto quasi fosse l'apertura di un pozzo. Lui arrivava dall'alto e glielo sbatteva dentro senza tanti complimenti in una volta sola tolto fino in fon­do e con un ritmo da scopata. in figa. Lei era rapita dal piacere e urlava ad ogni colpo: sicuramente i cuscini servivano per sorreggerla perché le gambe sono prima cosa che cedono se godi davvero tanto come sembrava fare. Sophie desiderava essere scopata così, ma non era sicura di poter prendere in culo un cazzo di quelle dimensioni, in quel modo, al primo colpo. Il dolore progressivo di una prima penetrazione le piaceva, ma se fosse stato troppo intenso in poco tempo le avrebbe tolto l'entusiasmo e non si sarebbe più ripresa per ore. Le era già capitata una cosa del genere. Voleva sperimentare una dop­pia penetrazione contemporanea con 2 cazzi veri, non come aveva fatto fino ad allora con uno vero e un dildo o con 2 dildos. Il prescelto per il culo non aveva un cazzo esagerato in dimensioni: si era già fatta scopare da quel tizio e le misure prese con la figa lo definivano accettabile per il culo senza troppo impegno. Le piaceva davvero l'idea che finalmente potesse prendere due cazzi, forse tre, ma il prescelto per il culo anziché usare un po' di gentilezza per entrarle dentro fu davvero goffo appoggiando spostato dall’apertura anale il glande e spingendo il cazzo come se dovesse entra­re in figa. Penetrazione mancata, dolore inutile ed entusiasmo rotto. Forse sarà per un'altra volta con qualcun altro un po' più competente o più intelligen­te. Mentre il liquido le entrava in culo e il suo calore le risaliva la schiena, Sophie cominciò ad ansimare. Si eccitava sempre di più e viaggiava con le fantasie. Sapeva che alla fine del "trattamento di bellezza" si sarebbe data soddisfa­zione da sola: questa volta voleva provare qualcosa di nuovo. Decise che come altre volte in culo avrebbe usato il dildo a doppia punta, quello quello che aveva comprato per usarlo con un amica e che non era ancora riuscita ad incontrare. Quello era abbastanza lungo da permetterle di muoverlo da sola avanti e indietro. Aveva visto quegli apparecchi ingombranti che simulano il movimento di andirivieni della scopata, ma andavano oltre il suo limite di perversione, e poi preferiva qualcosa di più comodo da usare e riporre. Per la figa avrebbe usato un vibratore corto a doppia punta perfetto per stimolare per bene e completamente tutta l'area clitoridea e se proprio ce ne fosse stato bisogno di sentirsi penetrata anche in figa c'era un altro dildo pronto dalla cappella ben pronunciata. Peccato non ci fosse un cazzo vero da succhiare. Sophie prese il dildo a doppia punta lo fece scivolare tra le grandi labbra per bagnarlo un po’ e iniziò a premere sul culo: era talmente rilassato che scivolò dentro tutto in un colpo per metà della sua lunghezza strappandole un sospiro. Inizio a muoverlo lentamente tirandolo fuori quasi tutto fino a che la corona del glande sfiorasse lo sfintere  dall’interno per poi ributta­rlo dentro. Fece così un po’ di volte poi decise di osare. Osò tirarlo fuori tutto e rimetterlo dentro come facevano in quel video anche se il suo dildo era decisamente meno largo del cazzo del video. Lo tirò fuori del tutto, sentì il glande di silicone abbandonare lo sfintere e poi decise di provare con un movi­mento unico. Il dildo entrò senza fare complimenti come se il culo le fosse rimasto aperto aspettandolo. Rimase senza fiato e felice. Ripeté l'operazione più volte fino a che non senti la figa gocciolare. Decise che doveva andare oltre. Provò a mettersi a culo all'aria nella stessa posizione della tizia nel video facendosi sostenere dai cuscini. Riuscì a penetrarsi il culo con la stessa decisione nei movimen­ti delle penetrazioni precedenti. Non sapeva se era più felice per essere riuscita in quella manovra o per il dildo in culo che agitava avanti e indietro a ritmo serrato come se fosse quel tizio del video. Prese il vibratore lo accese sulla vibrazione pulsante alla massima intensità e se lo incastrò tra la figa e il cuscino e poi continuò a scoparsi il culo. Il piacere saliva così lentamente che si sentiva morire nell'attesa dell'orgasmo. Si mastur­bava e immaginava di essere il giocattolo nelle mani di più uomini che non volevano nient'altro che vederla godere e sentirla urlare di piacere. Con quell'immagine in loop nella sua testa venne quasi urlando e contraendo spasmodicamente tutta la muscolatura vaginale. Doveva assolutamente trovare il modo di trovarsi con più partner per giocare e farsi giocare. Sarebbe stato diverso, più caldo e più imprevedibile ma non di meno entusiasmante.

sabato 2 settembre 2023

Scappatella a Milano 2/2

Elle e Marco si avviarono con passo veloce verso l'albergo dove Elle alloggiava. Entrarono in ascensore e Marco girò Elle prendendola di schiena e la spinse contro la parete dell'ascensore con tutto il suo corpo e avvicinando la sua bocca al collo, senza toccarla ma solo per sentirne il profumo, sfiorandola con la punta del naso, J'adore misto a feromoni: inebriante. Elle lasciava che il suo corpo ascoltasse quel sottile piacere, mentre il desiderio sotto forma di cazzo duro premeva sul suo culo attraverso la stoffa, e veniva tradotto in un sussurro all'orecchio " Ti voglio". L'ascensore si fermò di scatto ponendo fine a quel secondo aperitivo. La stanza era infondo ad un corridoio male illuminato: Marco le chiese di andare avanti perchè voleva guardarla camminare: Il vestito ondeggiava ad ogni passo quasi volesse far intravedere la curva dei glutei ad ogni passo. Non aspettò molto a seguirla. La raggiunse che non aveva ancora inserito la chiave nella toppa. Mentre Elle trafficava Marco cominciò a sfiorarle il collo con le labbra spostandosi verso l'orecchio per mordicchiarlo delicatamente. Purtroppo o per fortuna l'intento di Marco fallì e la porta si aprì lasciandoli entrare. Bruciava, avrebbe voluto spogliarsi lì in quel disimpegno e farla finita lì subito, ma Marco aveva ben altre intenzioni. Le prese le testa fra le mani reclinandola delicatamente per baciarla, ma non lo fece. Si mise a sfiorarle le labbra con le sue creando quell'attesa bruciante ed interminabile di un baci. Elle era rapita da questo modo di fare deciso e delicato allo stesso momento. Attendeva e bruciava attendendo la prossima mossa di Marco, che le mise in quel momento la lingua tra le labbra, ma non in bocca. A quella delicata pressione Elle non potè far altro che cedere, schiudere le sue labbra per cercare con la sua lingua quella di lui. Era una danza delicata che in breve si trasformò in un bacio sempre lento ma passionale, profondo. Elle si strinse a Marco che le lasciò la testa per sfiorarla delicatamente coi polpastrelli collo spalle schiena in una discesa interminabile ed inesorabile. Il corteggiamento del corpo, delicato lento solo sfiorato, che Marco le stava riservando creava un granello di polvere alla volta un eccitamento prorompente che Elle  viveva in una situazione di interminabile e piena di libidine attesa. Le mani di marco arrivarono sui fianchi di Elle, smise di baciarla e si inginocchiò: " voglio assaggiarti" le disse, poi le sollevò una coscia mettendosela sulla spalla, scostò il vestito ed avvicinò il volto alle grandi labbra. La mano le accarezzava le natiche mentre Elle sentiva il respiro solleticarle le grandi labbra umide e gonfie. Aveva sol un pensiero per la testa " sì ti prego fallo!", e nonostante le mani fossero sulla sua testa e potessero spingerlo ad avvicinarsi di più non lo fece: le piaceva da impazzire quel suo modo di condurre il gioco. Marco si avvicinò di più fino a sfiorare con la punta del naso il clitoride e con la punta della lingua le grandi labbra. sfiorava appena ed Elle bruciava di desiderio. Ogni sfiorare un ansimo. Marco la assaggiò appena: un passaggio di lingua attraverso le grandi labbra che strapparono ad Elle un lungo ansimo quasi lasciandola senza respiro. Marco risalì, facendo scorrere lentamente le mani lungo i fianchi e portando con sè il vestito di Elle lasciandola solo in scarpe e reggiseno. Fece un passo indietro per poterla guardare. Elle era eccitata e fiera e non potè fare a meno di notare che l'eccitamento di marco stava per scoppiare nei pantaloni. Si inginocchiò lei allora. Slacciava i pantaloni di Marco fissandolo negli occhi, caduti gli uni, seguirono anche i boxer lasciando alla vista di Elle un magnifico cazzo turgido dalla cappella ben tornita e pronto per essere assaggiato.
"Il boccone ne vale davvero la pena."
"Avevi dubbi?"
"In realtà non me ne ero posta, mi piaceva già quello che c'era"
Elle accostò una mano al cazzo di Marco con delicatezza come si fa quando si vuole accarezzare un fiore. Lo osservava: ne osservava le venature talvolta pulsanti, il contorno del glande l'orifizio gocciolante. Raccolse quella goccia con la punta di un dito e se lo mise sulle labbra mentre fissava Marco. Poi gli accostò il volto per sentirne il calore, quasi un atto di riconoscenza per quei due colpi galeotti  ricevuti sotto al ponte. Lo sfiorava con la punta delle dita, seguendone le venature fino a raggiungere la corona del glande e percorrerla risalendo verso quell'orifizio prodigo di goccioline. Ne raccolse un altra e la distribuì sulla cappella. Poi un altra ancora e la fece scivolare su tutta la lunghezza verso le palle. L'eccitazione di Marco era pari alla sua se non oltre: aveva così tanta voglia di lei che le palle erano contratte come se fossero delle molle pronte per scattare. Tenne la mano lì a raccogliere quelle molle cariche ed iniziò ad accarezzarglielo allo stesso modo con l'altra mano. Alzò lo sguardo per cogliere l'espressione di Marco: sembra le dicesse con quella bocca aperta, " ti prego prendilo in bocca". Elle sorrise ed avvicinò la bocca al glande. Estrasse la lingua, raccolse l'ennesima goccia ed iniziò a sfiorare delicatamente con la punta della lingua la cappella, lentamente a spirale fino a raggiungere la corona. Marco appoggiò una mano sulla testa di Elle come a dirle non fermarti. Con la mano Elle sollevò il cazzo e a lingua piena ma in modo delicato leccò tutta l'asta dalle palle alla cappella, strappando un ansimo di piacere a Marco, poi dischiuse le labbra e si lasciò scivolare lentamente il cazzo in bocca fino a dove riusciva a prenderlo. Marco fremette sia al primo che al secondo movimento, poi Elle si allontanò: "Questo è l'aperitivo" gli disse rialzandosi. Si liberarono degli ultimi indumenti per tuffarsi sul letto, ripetendo la stessa posizione a gambe dell'uno tra le gambe dell'altra già fatta a cena, solo che non si trattava di un delicato sfiorarsi: la gamba di Marco premeva sulla figa bagnata di Elle e il suo cazzo si strusciava sul fianco con un ritmo più definito e deciso, mentre la mano di lei glielo teneva premuto contro la gamba, e la mano di lui sollevata la coscia di lei libera andava alla ricerca dell'altro buco. Elle si strofinava sulla gamba di lui, e Marco lo faceva scivolare tra la mano e la coscia di Elle, ma durò poco. Marco voleva godersi Elle in tutto: si allontanò, e gli mise la faccia in mezzo alle gambe iniziando a leccarla con più decisione. Elle ansimava ad ogni colpo di lingua. Marco teneva ina mano sopra il monte di venere tirandolo un po' verso l'alto e scoprendo meglio il clitoride, anche se si stava dedicando di più alle grandi labbra che al clitoride stesso: l'effetto era dirompente. Prese a penetrarla con le dita: non le muoveva, ma le premeva contro la parete vaginale. Elle era ormai dispersa in quel puro universo di piacere quando Marco si staccò e la invitò a sdraiarsi su di lui in modo da avere la sua figa in faccia. che magnifica posizione per un 69. Marco leccava e la masturbava mentre Elle rapita da tutto ciò aveva dato inizio ad un pompino il più lento possibile, ma le veniva difficile trattenere il suo desiderio per andare piano. accarezzava a mano aperta sia le palle che il buco di Marco, talvolta stringendole delicatamente. Marco prese quella provocazione anale come un invito: smise di masturbarla in figa, le scosto per bene le natiche ed iniziò a giocare con il suo buco strusciandoci gli umori. Elle raddrizzò la schiena, fece scivolare i cazzo fuori dalla bocca e inarcò il culo pronta per farsi scopare. Avrebbe voluto tutto da Marco, avrebbe concesso tutto a Marco. Solo per una notte. Marco spostò Elle di fianco e le si mise tra le sue gambe con il cazzo in mano. "Ho pronto un boccone per le tue labbra" ed iniziò a strusciarle la cappella sulla figa. Elle tese le braccia per tirarlo a se e farlo entrare, ma Marco si teneva quel minimo a distanza per cui Elle non riusciva a prenderlo. Poi un movimento deciso e fu dentro di lei e più vicino: Elle lo avvolse con le braccia e le gambe Lo voleva sentire tutto dentro di se: nella sua testa ci era già entrato e con successo, ora lo voleva nel suo corpo. Marco si muoveva lentamente ed Elle ansimava ad ogni movimento: lento e costante come l'archetto sul violino. Elle gli pose una mano sul volto e lo invitò a baciarla lo voleva tutto dentro di se. Ogni movimenti un brivido, ogni brivido sempre più vicina all'orgasmo, e non voleva che arrivasse tanto presto. Marco uscì e mostrandole il cazzo le chiese: "lo vuoi assaggiare questo bel boccone che sa di te?" Elle si mise a carponi verso di lui ed iniziò a succhiargli il cazzo con decisione mentre Marco allungata una mano verso il culo le stuzzicava il buco. Elle ansimava e spompinava, Marco ansimava e stuzzicava. Poi le mise una mano spalla e le chiese di fermarsi e girarsi. Elle si mise nella sua posizione preferita quella della schiava: culo all'aria e petto in giù. Marco era stato ammaliato dalla foga del pompino: le mise la punta del cazzo sull'apertura della figa ormai ben aperta e con le mani  sui fianchi la penetrò con un colpo secco e deciso strappandole un urlo di piacere e stupore e continuando con colpi vigorosi. L'ansimare sotto quei colpi era diventato una serie di piccole grida di piacere che stavano coinvolgendo Marco sempre di più il quel aveva smesso di ansimare pure lui davo il via a vocalizzi meno equivocabili. Poi si fermò di colpo, tirò fuori il cazzo, vi infilò il dito, lo estrasse ed iniziò di nuovo a giocare col culo di Elle ma più deciso. Il culo cedette il dito entrò e subito dopo il cazzo entrò di nuovo in figa seguendo un ritmo più lento. Elle si sentiva morire dal piacere, l' orgasmo faceva capolino, ma non si era ancora deciso ad esplodere. Ma Marco voleva sentirla urlare. Con il quella posizione con la mano libera iniziò a giocherellare col clitoride, aumentando di poco il ritmo delle spinte finchè Elle non venne urlando. L'orgasmo le fece contrarre i muscoli della vagina rendendola più stretta mandando il sangue al cervello di Marco. Uscì di nuovo da lei, le chiese di succhiarglielo ancora una volta e poi la fece mettere di schiena tirandole su le gambe. Si appoggiò al buco ormai rilassato e glielo mise dentro. Iniziò a scoparle il culo come aveva fatto all'inizio con la figa e a masturbarla di nuovo nonostante fosse già venuta. Elle continuava a godere, la stava portando oltre una soglia che pensava non oltrepassabile. Le stava scopando il culo sempre con più foga e la stava masturbando, il ritmo si faceva sempre più incalzante. Elle venne una seconda volta seguita a ruota da Marco che con con un ultima spinta aveva iniziato a sborrarle in culo facendole sentire gli schizzi caldi dentro di se. Ora Elle sdraiata sul letto soddisfatta ed appagata avrebbe dovuto ammettere con Laurent che lui aveva ragione: poteva andare oltre quell'orgasmo sempre ritenuto conclusivo. Le si apriva davanti una nuova occasione per sperimentare con suo marito qualcosa di nuovo.