No dico passerà anche questa...
Mi sveglio di soprassalto perché sto trombando il materasso o perché me lo sto menando, ci si incrocia in giro e il mio pensiero vaga a una sorta di tetris umano, come combinare una pancia che ormai fa provincia a sé con l'idea di una trombata, una sveltina, no dico anche un pompino può bastare...
Mi manca solo l'anello al naso e il fumo dalle narici... :)
sabato 28 gennaio 2012
sabato 21 gennaio 2012
Schiavo dei miei desii...
Come molti, se non tutti, prossimi padri, anche Sir è soggetto alle voglie delle gestanti.
Si può dichiarare fortunato, perchè mai mi sono svegliata nel cuore della notte chiedendogli fragole o patatine fritte, ne tanto meno proiezioni di Wim Wenders, come vidi anni fa in un film.
In genere non mi sveglio nemmeno: sono già sveglia. Capita che in alcune fasi della gravidanza si sia colpite da insonnia: fate un po' voi a ritrovarvi nel giro di nove mesi ad avere una panza spropositata che non ti fa più dormire comodamente, vi fa andare in bagno come se fossero le tappe della via crucis, e che può anche togliere il fiato o far venire delle devastanti acidità di stomaco.
Quindi sono sveglia e la mia mente vaga.
Spesso, se non sempre, è pure soggiogata ai flussi ormonali e così è tutto un turbinio di fantasie di cazzi veri o finti, tette e passere che non fanno altro che eccitarmi e allontanarmi sempre di più dal riprendere sonno. Le fantasie, le voglie, sono sempre le stesse, per pochi fugaci secondi, di giocare con tutto questo ben di Pan, sognando e bramando di essere appagata di bocca culo e figa. Così mi rimane ben poco da fare.
Soluzione uno: bricolage del sesso, veloce rapida pulita che lascia sempre tantissimo spazio alla fantasia e al desiderio;
Soluzione due: Schiavizzare Sir, secondo i più banali clichet del rapporto compagno/donna incinta con le voglie, svegliarlo, dichiarargli le mie voglie, che con somma riluttanza (oddio quanto è riluttante!), ma consapevole del suo ruolo dice " Ah, va bene" e si lascia usare da un ippopotamo con le voglie.
Si può dichiarare fortunato, perchè mai mi sono svegliata nel cuore della notte chiedendogli fragole o patatine fritte, ne tanto meno proiezioni di Wim Wenders, come vidi anni fa in un film.
In genere non mi sveglio nemmeno: sono già sveglia. Capita che in alcune fasi della gravidanza si sia colpite da insonnia: fate un po' voi a ritrovarvi nel giro di nove mesi ad avere una panza spropositata che non ti fa più dormire comodamente, vi fa andare in bagno come se fossero le tappe della via crucis, e che può anche togliere il fiato o far venire delle devastanti acidità di stomaco.
Quindi sono sveglia e la mia mente vaga.
Spesso, se non sempre, è pure soggiogata ai flussi ormonali e così è tutto un turbinio di fantasie di cazzi veri o finti, tette e passere che non fanno altro che eccitarmi e allontanarmi sempre di più dal riprendere sonno. Le fantasie, le voglie, sono sempre le stesse, per pochi fugaci secondi, di giocare con tutto questo ben di Pan, sognando e bramando di essere appagata di bocca culo e figa. Così mi rimane ben poco da fare.
Soluzione uno: bricolage del sesso, veloce rapida pulita che lascia sempre tantissimo spazio alla fantasia e al desiderio;
Soluzione due: Schiavizzare Sir, secondo i più banali clichet del rapporto compagno/donna incinta con le voglie, svegliarlo, dichiarargli le mie voglie, che con somma riluttanza (oddio quanto è riluttante!), ma consapevole del suo ruolo dice " Ah, va bene" e si lascia usare da un ippopotamo con le voglie.
sabato 14 gennaio 2012
Ricordi di momenti imbarazzanti
Questa è una storia vecchia di piccoli momenti sessualmente imbarazzanti. Per capire l'imbarazzo della situazione dovreste immaginarmi come una persona qualsiasi che incontrereste per caso e che non direste avere certe voglie o appetiti (e sono sicura che se mi vedeste in giro tutt'ora non ci credereste che sia io). Soprattutto il contesto: unico essere umano femminile in un età compresa tra i 7 e i 40 anni che non fosse un parente stretto o un compaesano.
Tempo fa lavoravo come tata, e d'estate portavo in campagna per un mese i bimbi. Là oltre a noi tre c'erano altri 4 bambini di cui due residenti, e tra questi il maggiore della comitiva dell'età di 12 anni. Capirete che per me un essere umano di sesso maschile di quell'età ha smesso di suscitare interesse il giorno in cui ne ho compiuti 13 di anni, e non poteva essere considerato altro che "il bambino più grande" un adolescente simpatico e chiacchierone.
Ed io una tata con le fette di salame sugli occhi.
Veniva da me e mi parlava delle ragazze della sua scuola: beh un consiglio su come corteggiarle, sul "non fare troppo lo scemo" era, come dire, obbligatorio. Ero l'adulta, ero una tata per giunta, non potevo di certo esimermi, dal dare quelle indicazioni essenziali di base di rispetto dell'altrui persona. Faceva anche battutine a doppio senso, ma che importanza dai a certe parole di un adolescente che vuole sentirsi più adulto di quello che è?
Ma il ragazzo era ben più sveglio sgamato e soprattutto affamato, di quanto pensassi. Con la scusa di "fare i massaggi alla schiena" a me e a all'altra tata (quella degli altri due bimbi) era riuscito ad avvicinarsi talmente tanto da convincermi a lasciarmi massaggiare da soli ( in piena luce del sole) e in quell'occasione mi mise una mano sul culo.
Non potei esimermi dal rimproverarlo, con gentilezza.
Certo per me, per la mia fisicità, era un gesto curioso ed innocente, ma visto dal di fuori non sarebbe stato visto come una scoperta innocente di un adolescente, ma come "quella là che si fa toccare il culo da un ragazzino" e sarebbe stato molto, molto sconveniente, oltre che perseguibile dalla legge e vai a spiegare com'erano andate veramente le cose.
Inoltre se gliel'avessi fatta passare liscia come si sarebbe rapportato poi con le ragazze e le donne? come se gli fosse tutto dovuto? E la magia della graduale scoperta e dei permessi e dei rifiuti? Il "lento lavoro" per convincere la tua ragazza a farti toccare una tetta dove sarebbe finito?
Dopo quell'episodio, non ci fu un gelo nei rapporti: venne messa una pietra sopra, non raccontai nulla a nessuno perchè per me non c'era nulla di grave, e si limitò a continuare a raccontarmi delle sue compagne di scuola e dei suoi racconti "da uomo" che molto probabilmente erano inventati. Non mi andava di "castrare" il suo ormone impazzito da adolescente con atteggimenti "clericali". Si può ascoltare e commentare senza incoraggiare, e perchè no indirizzare verso un approccio che non sia "da giornaletto porno" l'istintualità di un ragazzino.
Avevo rimosso questo episodio fino ad un paio di mesi fa quando, quel ragazzino, ormai diventato maggiorenne, mi contatta tramite faccialibro.
Quando te ne vai ricordandoti di un ragazzino è difficile pensarlo come un giovane uomo: ne conservi un ricordo tenero, ovattato, un po' materno, via.
Così quando metto insieme i ricordi, innocentemente, Lo descrivo come "un esuberante ragazzino di 12 anni con l'ormone in centrifuga", la sua risposta, senza peli sulla lingua, ora come all'epoca, è stata: "Io non avevo l'ormone in centrifuga, me lo facevi centrifugare tu l'ormone! Mamma quant'eri bona al tempo che fu!"
Ecco questa confessione di un non più adolescente, sui suoi pensieri sessuali mi lascia sbigottita: non so se debba essere imbarazzata dall'essere stata nel suo immaginario sessuale di adolescente, o esserne lusingata.
Tempo fa lavoravo come tata, e d'estate portavo in campagna per un mese i bimbi. Là oltre a noi tre c'erano altri 4 bambini di cui due residenti, e tra questi il maggiore della comitiva dell'età di 12 anni. Capirete che per me un essere umano di sesso maschile di quell'età ha smesso di suscitare interesse il giorno in cui ne ho compiuti 13 di anni, e non poteva essere considerato altro che "il bambino più grande" un adolescente simpatico e chiacchierone.
Ed io una tata con le fette di salame sugli occhi.
Veniva da me e mi parlava delle ragazze della sua scuola: beh un consiglio su come corteggiarle, sul "non fare troppo lo scemo" era, come dire, obbligatorio. Ero l'adulta, ero una tata per giunta, non potevo di certo esimermi, dal dare quelle indicazioni essenziali di base di rispetto dell'altrui persona. Faceva anche battutine a doppio senso, ma che importanza dai a certe parole di un adolescente che vuole sentirsi più adulto di quello che è?
Ma il ragazzo era ben più sveglio sgamato e soprattutto affamato, di quanto pensassi. Con la scusa di "fare i massaggi alla schiena" a me e a all'altra tata (quella degli altri due bimbi) era riuscito ad avvicinarsi talmente tanto da convincermi a lasciarmi massaggiare da soli ( in piena luce del sole) e in quell'occasione mi mise una mano sul culo.
Non potei esimermi dal rimproverarlo, con gentilezza.
Certo per me, per la mia fisicità, era un gesto curioso ed innocente, ma visto dal di fuori non sarebbe stato visto come una scoperta innocente di un adolescente, ma come "quella là che si fa toccare il culo da un ragazzino" e sarebbe stato molto, molto sconveniente, oltre che perseguibile dalla legge e vai a spiegare com'erano andate veramente le cose.
Inoltre se gliel'avessi fatta passare liscia come si sarebbe rapportato poi con le ragazze e le donne? come se gli fosse tutto dovuto? E la magia della graduale scoperta e dei permessi e dei rifiuti? Il "lento lavoro" per convincere la tua ragazza a farti toccare una tetta dove sarebbe finito?
Dopo quell'episodio, non ci fu un gelo nei rapporti: venne messa una pietra sopra, non raccontai nulla a nessuno perchè per me non c'era nulla di grave, e si limitò a continuare a raccontarmi delle sue compagne di scuola e dei suoi racconti "da uomo" che molto probabilmente erano inventati. Non mi andava di "castrare" il suo ormone impazzito da adolescente con atteggimenti "clericali". Si può ascoltare e commentare senza incoraggiare, e perchè no indirizzare verso un approccio che non sia "da giornaletto porno" l'istintualità di un ragazzino.
Avevo rimosso questo episodio fino ad un paio di mesi fa quando, quel ragazzino, ormai diventato maggiorenne, mi contatta tramite faccialibro.
Quando te ne vai ricordandoti di un ragazzino è difficile pensarlo come un giovane uomo: ne conservi un ricordo tenero, ovattato, un po' materno, via.
Così quando metto insieme i ricordi, innocentemente, Lo descrivo come "un esuberante ragazzino di 12 anni con l'ormone in centrifuga", la sua risposta, senza peli sulla lingua, ora come all'epoca, è stata: "Io non avevo l'ormone in centrifuga, me lo facevi centrifugare tu l'ormone! Mamma quant'eri bona al tempo che fu!"
Ecco questa confessione di un non più adolescente, sui suoi pensieri sessuali mi lascia sbigottita: non so se debba essere imbarazzata dall'essere stata nel suo immaginario sessuale di adolescente, o esserne lusingata.
domenica 1 gennaio 2012
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