giovedì 28 aprile 2011

dormiveglia



Dormo, ti sento vicina a me, il tepore della tua pelle s’irradia. Sfioro i tuoi glutei coperti da un velo di seta. Fa caldo, scosto le lenzuola. C’è solo la minima luce del lampione attraverso le feritoie della persiana. Hai addosso qualcosa di scuro che contrasta con la tua pelle chiara. Risalgo lungo il fianco, accarezzandoti, fino all’attaccatura del seno. Un giro molto largo a sfiorarlo tutt’intorno,  ti fa emettere un flebile gemito. La mano si chiude sul seno, dapprima delicatamente e poi più forte. Indietreggi tra le lenzuola, avvicinandoti a me. La mano riprende lenta la risalita verso la spalla, niente più seta, solo pelle nuda. Le dita sfiorano il tuo collo, l’orecchio, la guancia e infine le labbra. E poi rimane solo il cuscino...

dolce e ingannevole momento il dormiveglia.

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