lunedì 2 maggio 2011

Troia, godi in silenzio!

Dopo avermi vista godere per le scandalossissime vie dei piaceri anali, hai voluto anche tu apprezzarle, l'unico modo per godere unisex, l'unico piacere condivisibile.

Hai voluto provare la sensualità della candela-olio da massaggio, il brivido caldo di gocce calde sulla tua schiena, che fanno sobbalzare più per la sorpresa che per il calore. Un po' sulle spalle un po' sui reni, accarezzandoti più che massaggiandoti, per poi fartene colare un po' nell'avvallo dei glutei.
No non userò questo prezioso olio caldo profumato. Anche per te il gel: poco personale, ma anche a te piace quell'istantaneo brivido freddo che dà appena applicato.
Mi tuffo con la testa fra le tue gambe appena divaricate: gioco un po' col tuo glande lasciato lì, perchè non è il suo turno, schiacciato tra te e il materasso.
Lo sai che mi piace darti questi brividi inaspettati.
Lo sai che ti piace questa imprevedibilità.
Gioco col tuo buco, che per la verità, non è vergine. Non è la prima volta che ci giochiamo: è da un po' che desideri sapere cosa si prova. Godo all'idea di sbatterti in faccia la mia natura di donna e ti dico che il tuo buco è ancora vergine fintantoché non ci sarà entrato un fallo vero, altro che sostituti di qualsiasi natura. Accetti, perchè ti senti in vena di essere smanacciato senza pensare, di godere di quello che ti farò, con l'unica eccezione di esprimere fastidio e dolore, perchè non c'è posto per quelli: vogliamo solo godere, entrambi.
Mi eccita trastullarmi col tuo buco. Un'inversione di ruoli: la penetrata diventa penetrante, la donna diventa uomo.
Sento, tra le chiacchiere e i sospiri, che lo sfintere si allenta e piano piano il mio dito si fa strada dentro di te. Ci sto comoda, mi muovo deliziosamente avanti e indietro. Ti piace. Poi cambio dito e mi stringi un pochino. Ti piace anche questo. Sussurri: "E' bello sentirsi scopato", sdraiato sulla pancia ad occhi chiusi. Ti senti voglioso di abbandonarti talmente tanto da dire: " fai di me quello che vuoi, padrona", ma io non voglio essere la tua padrona, anche perchè nella fantasia di una donna come me, se ti fossi padrona, ti farei fare tutt'altre cose, e non sarebbe esattamente ciò che tu intendi.
Vuoi ripercorrere le mie stesse tappe, vuoi provare con due dita. E' difficile, forse ti ho corteggiato troppo poco il buco e sei stretto anche se, piano piano un po' per volta entro. Stringi, sei fasciante, forse ho sbagliato, sono stata troppo precipitosa, anche se non manifesti dolore. E piace pure a me questa sensazione sulle dita. Seguo i tuoi desideri ed abbandono le dita per uno dei nostri giocattoli, e mi sento completamente spaesata.
Non ho più la sensibilità di ciò che sto facendo il dildo non è una mia parte del corpo ed è troppo molle piegandosi a destra e a sinistra: forse è meglio se lo guidi tu dentro di te.
Ti giri di schiena e mentre giochi col dildo ed il tuo culo non rimango lì ferma a guardare: il tuo cazzo è così teso bello invitante. Direi goloso. Inizio baciandotelo, percorrendolo di mano e di lingua, e poi in bocca, tra le mie labbra.
Il tuo piacere cresce ad ogni istante, ed è così intenso che parli a raffica di desideri, voglie e fantasie.
"vorrei..."
"vorrei.."
"vorrei..."
"vorrei..."
"vorrei.."
"vorrei..."


Vorrei, io, che la smettessi di parlare, perchè stai diventando insopportabile, perchè mi stai distraendo dal pompino che ti sto facendo e da quello che il tuo corpo mi dice del tuo piacere, perciò:

" Troia, godi in silenzio!"

E ti ammutolisci, abbandonandoti femmineo, di lì a poco, al piacere della mia bocca e del tuo culo.

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